PALAZZO DI VIA QUARTO, LA SOCIETÀ FALLITA BLOCCA LA DEMOLIZIONE DI QUELLO CHE È RIMASTO

Cantiere di Via Quarto (Foto Lunanotizie.it)
Cantiere di Via Quarto (Foto Lunanotizie.it)

Il Palazzo mai costruito in Via Quarto segna un altro capitolo di una storia che non è ancora conclusa almeno dal punto di vista delle carte bollate

Il Fallimento della Costruzioni Generali, difeso dagli avvocati Fabio Raponi, Romina Raponi e Manuela Milanila società il cui titolare fu l’imprenditore di Latina, Massimo Riccardo, segna un punto a suo favore in una causa contro il Comune di Latina, difeso dall’avvocato Francesco Cavalcanti.

Al centro della contesa non poteva che esserci il Palazzo mai realizzato in Via Quarto. Una palazzina che, come si ricorderà, scatenò la protesta di un comitato di cittadini (“Il Gigante Buono”, dal nome dell’albero che si ergeva sulla via) e soprattutto le mirate denunce di una cittadina in particolare.

Riccardo, unico a rinunciare alla prescrizione nel processo sul cosiddetto “sistema Latina” nel processo “Olimpia, finì al centro delle cronache politiche sopratutto negli anni appena antecedenti alla caduta dell’amministrazione Di Giorgi quando fu il bersaglio delle proteste del comitato spontaneo dei cittadini, il succitato “Gigante Buono”. All’attenzione della protesta cittadina c’era, per l’appunto, la palazzina in Via Quarto, a Latina, mai ultimata.

La realizzazione di quella palazzina fece nascere il comitato che ispirava il suo nome, in ragione dell’abbattimento di un grande eucalipto storico (per l’appunto il “gigante buono”). E da quella protesta nacque anche il caso dei piani particolareggiati di Latina che, poi, vennero annullati dal Commissario del Comune di Latina, Giacomo Barbato, insediatosi per la caduta dell’amministrazione Di Giorgi/Maiettopoli, a maggio 2016.

Di quel palazzo era rimasto un rudere tanto che il Comune di Latina, con ordinanza n. 382 del 17 dicembre 2019, ha ingiunto alla società Costruzioni Generali s.r.l. di provvedere, con decorrenza immediata, alla demolizione a propria cure e spese delle opere edilizie abusivamente realizzate, allo stato consistenti nella sola realizzazione della struttura in cemento armato fino al primo solaio fuori terra, e alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi.

Nel frattempo, la società è fallita, con una sentenza del Tribunale civile di Latina che ha demolito la galassia dell’imprenditore Riccardo, definendone peraltro diversi passaggi opachi.

Rispetto alla demolizione, il Tar per il Lazio, Sezione staccata di Latina, con la sentenza n. 252 del 20 aprile 2021, ha respinto il ricorso proposto dalla Costruzioni Generali per l’annullamento dell’ordinanza. Una sentenza impugnata dal società fallita che ha presentato appello in Consiglio di Stato. Palazzo Spada, per un cavillo formale, ha dato ragione al Fallimento della società, in quanto gli avvocati difensori, nelle more del giudizio, “constatavano di non aver ancora ricevuto il link per la partecipazione all’udienza del giorno successivo cosicché veniva depositata in pari data una richiesta di discussione da remoto”.

“La ricorrente – scrive il Consiglio di Stato – avrebbe potuto e dovuto essere ammessa alla discussione, quanto meno d’ufficio, avendo rappresentato tale volontà per esigenze difensive”.

Secondo la sentenza del Consiglio di Stato Secondo la sentenza del Consiglio di Stato pubblicata oggi, 25 ottobre, “il motivo in rito formulato dalla Costruzioni Generali s.r.l. è fondato e va accolto, sicché la sentenza impugnata deve essere annullata con rinvio al giudice di primo grado, in quanto è stato leso il diritto di difesa della ricorrente, al difensore della quale non è stato consentito di partecipare alla discussione orale in udienza pubblica”.

Palazzo Spada, quindi, accoglie l’appello del fallimento e rinvia al Tar che dovrà decidere nel merito. Intanto, ad aprile 2025, sarà discussa la causa civile che la Effebi srl, un tempo controllata dal costruttore Massimo Riccardo, ha intentato sempre al Comune di Latina. La richiesta di risarcimento per non aver potuto realizzato il Palazzo in Via Quarto è di 7 milioni d euro.



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