OPERAZIONE TACCHI A SPILLO: ESTORSIONE, PROSTITUZIONE E MINACCE A LATINA. COINVOLTA UNA FAMIGLIA

Estorsione e sfruttamento della prostituzione a Borgo Sabotino (Latina): arrestato un 40enne e obbligo di firma per i suoi genitori

Questa mattina – si legge in una nota della Questura di Latina – gli agenti della Squadra Mobile di Latina – Sezione Reati contro la persona, minori e sessuali hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di Daniele Sciotti (classe 1980) e dell’obbligo di presentazione alla P.G. nei confronti dei genitori di quest’ultimo, Teodoro Sciotti (classe 1954) e Patrizia Giammatteo (classe 1954).

Sono tutti accusati, a vario titolo, dei reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione ed estorsione; col medesimo provvedimento, inoltre, il Giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Bortone ha disposto il sequestro preventivo di cinque immobili siti a Latina, in zona Litoranea e località Borgo Sabotino, che venivano affittati dagli indagati per permettervi l’esercizio della prostituzione.

La misura cautelare costituisce l’epilogo di una articolata attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dal Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Latina Carlo Lasperanza, che trae origine dalla denuncia resa di una ragazza di origini rumene contro D.S. a seguito di una aggressione subìta dalla donna.

Da tali dichiarazioni è emerso che la vittima esercitava l’attività di meretricio con il nome di Cristina nell’appartamento messole a disposizione dal 40enne e dalla propria famiglia, per il quale pagava 250 euro a settimana oltre ad una percentuale di 20 euro su ogni cliente ricevuto.

La donna ha raccontato alla Polizia anche di minacce di morte ricevute dall’uomo qualora non gli avesse consegnato ulteriori soldi in contanti – ossia 300 euro – oltre di continue telefonate per sollecitarla a pagargli la parte dei ricavi dell’attività di prostituzione.

Dalle indagini, anche di natura tecnica intraprese, è ben presto emerso che Daniele Sciotti, già noto alle Forze dell’Ordine anche per un episodio di botte e maltrattamenti alla nonna avvenuto nel 2016, si occupava personalmente della stipula dei contratti di locazione – che poi recapitava alle interessate, facendosi corrispondere fino a 500 euro al mese – ma tutti gli indagati erano perfettamente a conoscenza dell’attività di prostituzione all’interno delle abitazioni messe a disposizione di molte ragazze, in prevalenza originarie dell’est Europa e del Sud America, le quali pubblicizzavano le loro prestazioni su appositi siti fornendo ai clienti gli indirizzi degli immobili in questione.

Un modo turpe, oltre che illecito, per procurarsi un guadagno nettamente superiore rispetto ad una semplice locazione.

Nel cellulare sequestratogli nel corso delle indagini, D.S. conservava fotografie ritraenti ragazze in abiti succinti ed in atteggiamenti sessualmente espliciti, scattate all’interno dei menzionati appartamenti.

Sono poi emersi files audio di minacce anche di morte rivolte ad una ragazza, poi identificata nella succitata denunciante, con l’invito esplicito a fare molta attenzione quando si trovava “per strada a lavorare” perché sarebbe stato pronto anche a spararle.

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