OPERAZIONE “IL TEMPIO”, SPACCIO NEI LEPINI: FISSATA L’UDIENZA PRELIMINARE

Spaccio di droga tra Priverno e Sezze: è stata fissata l’udienza preliminari per gli indagati dell’operazione Tempio

Il Giudice per l’udienza preliminare Mario La Rosa deciderà il prossimo 13 maggio se rinviare a giudizio le persone coinvolte nell’operazione della Squadra Mobile di Latina conclusasi a giugno 2021 con l’esecuzione di otto misure cautelari – quattro arresti domiciliari e quattro obblighi di firma – emesse dal GIP del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone, su richiesta dei sostituti procuratori Giuseppe Miliano e Valentina Giammaria, più il Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza.

Gli indagati a cui furono applicati gli arresti domiciliari sono Stefano Cerilli, 32 anni di Sezze (residente a Roccagorga), Andrea Asam, 29 anni di Roccagorga, Gianni Mancini 48 anni di Frascati ma residente ad Ardea ed Ennio Reffe, 32 anni di Patrica. Destinatari degli obblighi di firma Nazir Asam, 34 anni di Roccagorga, Enrico Berardi, 55 anni di Sezze, Angelo Di Veroli, 47 anni di Sezze e Fabio Di Girolamo, 49 anni di Ceccano. Ad essere indagate a piede libero anche Morgana Cerilli e Monica Ciampini.

Due gli episodi da cui è partita l’indagine della Squadra Mobile coordinata dalla Procura di Latina: si tratta degli arresti, risalenti ad aprile 2020, a carico di Stefano Cerilli, Ennio Reffe e Angelo Di Veroli quando i primi due furono trovati oltre sette chili di droga sulla Pontina; un perquisizione, a settembre 2019, della Polizia nel ristorante di Cerilli, Il Tempio dei Templari a Roccagorga, dove furono trovate 150mila euro in contanti e un quadernone con sigle, nomine e cifre.

L’indagine iniziò, però, con l’arresto di Andrea Asam trovato con 650 grammi di cocaina a febbraio 2020.

Ingente fu il sequestro di sostanze stupefacenti e non solo: 4 chili di cocaina, 4,5 chili di hashish, armi da fuoco, 2 autovetture elaborate con sistemi sofisticati per occultare e trasportare le sostanze stupefacenti, 3 cellulari “cripati” modello “Aquaris”, numerosi manoscritti riportanti pseudonimi e cifre, riferibili all’approvvigionamento e alla vendita al dettaglio degli stupefacenti. “È accertata – scriveva nell’ordinanza il Gip Bortone – l’esistenza di un’articolata rete di spaccio nella provincia di Latina“ (leggi di seguito approfondimento).

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