OMOFOBIA A CISTERNA: “TRANS LESBICA DI M….”, AGGREDITA E PRESA A SASSATE 17ENNE

L'immagine pubblicata su Instagram dalla 17enne dopo aver subito l'aggressione

Aggressione omofobica e transfobica a Cisterna, il caso della 17enne. Indagine dei Carabinieri. Arriva la condanna dell’Amministrazione comunale.

“L’Amministrazione comunale di Cisterna esprime la più ferma condanna per l’aggressione a sfondo omofobico e transfobico subita da un nostro giovanissimo concittadino nella giornata del 30 agosto. Da parte nostra, oltre ad esprimere la nostra più convinta solidarietà alla vittima che con grande coraggio ha denunciato pubblicamente l’accaduto, ribadiamo il nostro impegno e i nostri sforzi per fare di Cisterna una città rispettosa dei diritti e delle minoranze. La giovane età delle persone coinvolte deve interrogare la nostra comunità sul lavoro educativo e culturale da svolgere insieme alla scuola e alle famiglie perché simili fatti non si verifichino mai più”. È arrivata subito la presa di posizione da parte dell’amministrazione di Cisterna per un caso di omofobia che è il secondo, nel giro di poco tempo, avvenuto nella provincia di Latina, dopo l’aggressione subita da due ragazze a Sperlonga.

Il riferimento è all’aggressione subito da una ragazza adolescente presa di mira da un branco di altri giovani. È la stessa 17enne a raccontare su Instagram la sua storia: “La terza aggressione omofoba da parte di due ragazzini in una macchinetta celeste vicino alla scuola Darby, che dopo avermi urlato “Magari riaprissero i forni crematori” e roba come “trans lesbica di m.”, mi hanno accerchiato e lanciato in faccia un sasso procurandomi una ferita, per poi deridermi e andarsene“.

La 17enne ha continuato esprimendo la sua indignazione: “Fate schifo. Non augurerei mai ai vostri figli, sorelle, fratelli e fidanzati di provare ciò che in questi anni questa città ha fatto provare a me, ragazze e ragazzi indecenti. A 13, 14 anni avevo il terrore di passare per strada, di camminare per il rischio che subivo: insulti, minacce e addirittura botte. A 18 non più. Non lo concepisco, non lo comprendo e farò in tutti i modi di far girare la storia e condannarvi come posso”.

Ora, il caso è finito all’attenzione dei Carabinieri. Le indagini sono rivolte ai due ragazzi, indiziati di aggressione e lesioni aggravate dall’odio e dalla discriminazione sessuale.

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