Omnia 2: nuove perquisizioni all’interno del cimitero di Via Bassiano a Sezze, ritrovati in una stanza resti di bare e ossa
Si fa sempre più concreta la circostanza della sottrazione di cadavere, il reato stabilito dall’articolo 411 del codice penale contestato, tra gli altri, nell’avviso di conclusone indagini recapitato a Fausto Castaldi e tutti i 29 coinvolti nell’inchiesta Omnia 2 sul mercimonio che avveniva nel cimitero di Sezze.
Leggi anche:
OMNIA 2: CHIUSE INDAGINI. CONTESTATO ANCHE IL FAVOREGGIAMENTO DELLA PROSTITUZIONE ALL’EX CUSTODE
E, infatti, tra i reati di cui viene accusato, dal sostituto procuratore Valerio De Luca, l’ex custode del cimitero Castaldi, in concorso con il figlio Antonio e due donne, Maria Loredana Margani e Maria Letizia Pozzi, c’è anche il 411 ossia la sottrazione o soppressione o distruzione di cadavere.
Ieri, nel corso di una perquisizione al cimitero eseguita da Carabinieri della Stazione di Sezze e Polizia Locale, in una stanza appartata del complesso del cimitero, finora rimasta chiusa, sono stati rinvenuti bare vecchie e persino resti di ossa. Il che potrebbe far dedurre che quanto viene contestato dalla Procura di Latina sia ancor più corroborato dai fatti. Castaldi, il figlio e le due donne sono accusati, infatti, di aver soppresso, o comunque sottratto, quattro degli otto cadaveri presenti ancora nei rispettivi feretri. Il passaggio, secondo il Pm De Luca, si sarebbe compiuto per far spazio e rendere libera una tomba da vendere alla Pozzi.
Ciò che si sono trovati davanti agli occhi, ieri, i militari setini e gli agenti di Polizia locale è un quadro che rimanderebbe a questi trafugamenti di bare e cadaveri per permetteva a chi lucrava di lucrare sempre di più col minimo sforzo. Ipotesi per ora, fino a quando non ci sarà il rinvio a giudizio o meno degli indagati e l’inizio del processo.
Il cimitero, dunque, torna a far parlare di sé. E si affacciano peraltro nuovi misteri come quello di un tabernacolo e altri oggetti spariti all’interno della struttura di Via Bassiano.