Omicidio Pozzi: ci sarebbe una svolta nelle indagini per il delitto del giovane di 28 anni ucciso nell’estate di 3 anni fa
È stata rinvenuta pochi giorni fa a Ponza – come riporta un articolo del Corriere della Sera edizione Roma oggi, 2 luglio – una carriola che già, nel corso delle indagini, era stata citata da un testimone. Lo stesso aveva segnalato che la notte del delitto di Gianmarco Pozzi aveva visto tre uomini spingere il mezzo che trasportava un cadavere avvolto in un telo nero.
Ora, sull’isola, a distanza di quasi tre anni, la carriola è stata ritrovata, completamente avvolta da arbusti e erba secca, a 150 metri dal luogo in cui fu ritrovato il corpo massacrato di botte di Gianmarco Pozzi.
Gianmarco Pozzi fu trovato la mattina del 9 agosto 2020 nelle campagne di Santa Maria a Ponza. Il giovane era sull’isola perché lavorava al Frontone e al Blue Moon, due storici locali di Ponza. Aveva preso in affitto, insieme ad altri ragazzi, un appartamento ubicato in Via Staglio.
Il 28enne fu trovato con fratture delle costole e di una clavicola, e poi una profonda lesione alla testa e un edema polmonare. Elementi che fecero dire all’avvocato della famiglia Pozzi, Fabrizio Gallo, che Gimmy avesse subito una raffica di colpi, probabilmente inferti anche con un corpo contundente. Solo in seguito, secondo il legale, Pozzi fu gettato nell’intercapedine tra due abitazioni nei pressi di un vigneto dove fu rinvenuto il suo cadavere a torso nudo, piedi scalzi e con un paio di pantaloncini.
Nel frattempo, ad aprile scorso, è stato condannato in primo grado, nel processo scaturito dall’operazione anti-droga dei Carabinieri di Formia, il gestore del locale “Bluee Moon”. Un giro di droga che, come ipotesi, ha rappresentato una possibile chiave di lettura alla morte di Gimmy Pozzi.
Ad ogni modo, dopo il ritrovamento della carriola, la Procura di Cassino avrebbe già allertato i Ris che dovranno fare luce sulle tracce lasciate sulle maniglie e sul mezzo stesso. Gli accertamenti stabiliranno se in quella carriola è stata poggiato il corpo ormai esanime di Pozzi e se le maniglie siano state toccate da qualcuno che, la notte del delitto, trasportava il medesimo corpo del 28enne romano, campione di kick boxing.
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