OMICIDIO MORETTO: L’ESAME STUB MESSO IN DISCUSSIONE

Fabrizio Moretto
Fabrizio Moretto

Omicidio Moretto: svolto l’incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, sotto la lente l’esame stub

Davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, e al Pubblico Ministero, titolare del fascicolo, Martina Taglione, si è svolto l’incidente probatorio per verificare le tracce di polvere da sparo su Ermanno D’Arienzo detto “Topolino”, accusato di aver ucciso a dicembre 2020, a Sabaudia, Fabrizio Moretto.

La difesa di D’Arienzo, composta dagli avvocati Palmieri, Vitelli e Luberti, ha chiesto un nuovo esame stub (lo specifico esame con cui si vede se sul corpo di una persona ci sono tracce di polvere da sparo) e altre determinate verifiche. La tesi è che non sia stato D’Arienzo a premere il grilletto e che le tracce siano state solo casuali.

A dicembre, dopo l’arresto eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, guidati dal Maggiore Antonio De Lise, e da quelli della Stazione di Sabaudia, aveva negato tutto, Ermanno D’Arienzo, rispetto all’omicidio di Fabrizio Moretto di cui è accusato essere stato l’autore materiale e volontario.

A maggio, il collegio dei giudici del Riesame di Roma, chiamato a giudicare sulla misura restrittiva del carcere decisa dall’allora giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota (finita a sua volta arrestata nello scandalo sulla corruzione in Tribunale), ha deciso che la stessa ha operato bene nel respingere la richiesta della difesa per una misura meno afflittiva.

Il Riesame capitolino, infatti, non ha accolto la richiesta della difesa di D’Arienzo che metteva sempre in dubbio l’esame stub e ha confermato la validità della custodia cautelare in carcere per “Topolino”.

Dinanzi al Gip Giorgia Castriota, che ha firmato l’ordinanza d’arresto, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, “Topolino” aveva sostenuto che non era stato lui il killer anche perché non avrebbe ritenuto fosse stato Fabrizio Moretto l’autore dell’omicidio del figlio Erik, picchiato brutalmente a morte la notte tra il 29 e il 30 agosto 2020.

Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Latina e coordinate dalla Procura della Repubblica avevano consentito, invece, da un lato di ricostruire le fasi della preparazione e della consumazione dell’agguato contro Moretto attinto, il 21 dicembre 2020, da un colpo di arma da fuoco nei pressi della propria abitazione a Sabaudia; dall’altro di accertare il movente nel proposito di vendicare la morte violenta del 28enne di Borgo San Donato, Erik D’Arienzo.

Da questo momento, è vicina la chiusura dell’inchiesta e soprattutto la richiesta del rinvio a giudizio di Ermanno D’Arienzo e probabilmente di altri due indagati per l’omicidio di Fabrizio Moretto. L’accusa è di favoreggiamento.

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