OMICIDIO DESIRÉE MARIOTTINI: A PROCESSO PER CALUNNIA UNO DEGLI IMPUTATI

Yussef Salia
Yussef Salia

Omicidio Desiree Mariottini: in attesa della prossima udienza dove dovrebbe essere pronunciata la sentenza per gli imputati di omicidio, uno dei quattro viene rinviato a giudizio per altro reato

Il reato contestato è quello della calunnia, lui si chiama Yussef Salia ed è accusato insieme a Alinno Chima, Mamadou Gara e Brian Minthe di omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori.

Il ghanese è stato rinviato a giudizio dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma Roberta Conforti.

A ricostruire la storia è un articolo di La Repubblica che prende le mosse dall’incipit di questa storia collaterale all’omicidio di Desy, ma decisamente grave.

Fu Salia, infatti, a denunciare nell’ottobre 2019, a processo in corso, i genitori della giovane di Cisterna di Latina per abbandono. Secondo l’uomo – questo è in sintesi il concetto – se il padre e la madre di Desirée fossero stati presenti, la 16enne non si sarebbe mai recata nel tugurio di Via dei Lucani a San Lorenzo a Roma dove, nella notte del 19 ottobre 2018, ha trovato la morte prima di aver assunto droga e subito violenze sessuali.

Salia giura di non aver firmato coscientemente quella denuncia contro i genitori e i nonni di Desy ma di averlo fatto a sua insaputa poiché, in un’udienza dell’ottobre ’19, il suo avvocato non c’era, sostituto da un altro. L’uomo avrebbe apposto una firma un foglio senza sapere che si trattava di una denuncia querela a carico dei genitori della giovane uccisa a Roma. E non è stato sufficiente che tramite il suo avvocato ha poi rimesso la denuncia. Per il giudice, Salia merita un processo per calunnia perché sapeva di dire il falso accusando i genitori di Desy di abbandono.

Intanto, per il processo principale, la prossima udienza è fissata per il 5 giugno ma è probabile che la sentenza slitti ancora causa Covid.

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