OMICIDIO COLPOSO, MORÌ PER UN’ULCERA MAL CONSIDERATA: CONDANNATI DUE MEDICI A LATINA

Omicidio colposo all’Icot di Latina: accusati cinque medici. A dicembre 2018 la morte di un paziente denunciata dai famigliari

È finita l’udienza preliminare a carico di cinque medici accusati della morte di un uomo che, secondo l’accusa, fu trascurata nella diagnosi di una ulcera. “In cooperazione tra loro – si legge nel capo d’imputazione – hanno cagionato per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia la morte dell’uomo avvenuta al Santa Maria Goretti, in seguito al trasferimento del paziente avvenuto in condizioni compromesse la notte tra il 20 e il 21 dicembre 2018 a causa di complicanze relative all’ulcera”.

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, doveva decidere sulla richiesta di condanna a carico di due medici formulata dal Pm. La richiesta era quella di 1 anno e 2 mesi di reclusione per due dei medici indagati, mentre per gli altri tre era stata chiesta l’assoluzione.

I fatti sono avvenuti nel 2018 quando il paziente, l’81enne Antonio Bonomo, morì in circostanze ritenute opache dai famigliari che hanno denunciato e che sono parte civile difese dall’avvocato Teson. Secondo la denuncia, i medici sarebbero stati responsabili di aver omesso tutti i controlli necessari alla salute del paziente, la cui condizione era aggravata, per l’appunto, da un’ulcera.

L’uomo, prima ricoverato all’Icot, fu poi trasferito al Santa Maria Goretti a causa del suo aggravamento dovuto all’ulcera mal considerata dai medici. Diverse le perizie presentate nel corso di una complessa udienza preliminare che oggi, 14 novembre, è arrivata al termine.

Il giudice per l’udienza preliminare ha pronunciato la sua sentenza di condanna, col rito abbreviato, a 4 mesi per due dei medici, difesi dall’avvocato Bertini, mentre ha confermato l’assoluzione per gli altri, così come richiesta dal pubblico ministero. Disposto anche il risarcimento per le parti civile che dovrà essere quantificato in sede civile.

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