OMICIDIO BONDANESE: MESSA ALLA PROVA PER I 4 IMPUTATI. ASSOLTO IL CUGINO DI ROMEO

Romeo Bondanese
Romeo Bondanese

Omicidio Bondanese: sospeso il procedimento per i minorenni imputati, accolta la richiesta di messa all prova. Assolto il cugino del 17enne formiano

Hanno ottenuto la messa alla prova i quattro minorenni coinvolti nell’omicidio di Romeo Bondanese, il 17enne di Formia ucciso il martedì grasso del 16 febbraio 2021 vicino al Mc Donald’s di via Vitruvio a Formia.

Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale  per i Minorenni di Roma Efisia Gaviano ha accolto le richieste di messa alla prova nei confronti dei 4 imputati – Camillo B., 17 anni, G. M., 17 anni, N.P, 17enne e N.C., diventato maggiorenne a settembre scorso – accusati di rissa. Sono tutti della provincia di Caserta.

Accolta la messa alla prova anche per Camillo B., il minorenne accusato dell’omicidio. La prossima udienza è stata fissata per luglio quando verrà stilato il programma di messa alla prova per i quattro imputati. Con tale provvedimento il processo viene sospeso e il minore viene affidato ai servizi minorili dell’amministrazione della giustizia che, anche in collaborazione con i servizi socio-assistenziali degli enti locali, svolgono nei suoi confronti attività di osservazione, sostegno e controllo. Nel momento in cui i quattro imputati daranno prova di recupero, il reato di cui vengono accusati verrà estinto.

Per quanto riguarda il cugino di Romeo Bondanese, Osvaldo, giudicato col rito abbreviato, è stato assolto. Il minorenne, pur ferito in quella tragica serata, doveva rispondere del reato di rissa.

IL PROCEDIMENTO PENALE – Il P.M. Maria Perna contestava ai 5 giovanissimi – tra cui il cugino di Romeo, Osvaldo Vellozzi, intervenuto a difesa del cugino nel vano tentativo di salvargli la vita – il reato di rissa aggravato dall’evento morte, ed al solo Camillo B. l’omicidio preterintenzionale.

In data odierna le difese dei quattro imputati assistiti dagli avvocati Luigi Tecchia, Giuseppe Biondi, Francesco D’Atri, Gianluca Giordano, Carmela Ferraro e Massimo Grillo hanno avanzato istanza di messa alla prova, raccogliendo il parere favorevole del Pubblico Ministero, ed il G.U.P. del Tribunale, presieduto dalla dott.ssa Efisia Gaviano, ha rinviato al 13 luglio per la valutazione dei percorsi di recupero sociale che saranno stilati dall’Uepe (Ufficio per l’esecuzione penale esterna) competente per territorio. Messa alla prova che, come più volte ribadito dalla Presidente, in veste di Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale, presuppone sostanzialmente il riconoscimento della partecipazione al fatto contestato e l’accettazione di un percorso ribilitativo.

Diversa scelta processuale è stata operata dal giovane Osvaldo Vellozzi, cugino di Romeo intervenuto in sua difesa, il quale ebbe a subire anch’egli una coltellata all’altezza del gluteo lunga 30 centimetri e profonda 5.
Il giovane formiano – assistito dagli avvocati Vincenzo Macari e Matteo Macari – ha optato per la scelta del rito abbreviato, intendendo far valere le ragioni della propria innocenza, né avendo mai accettato le molteplici dicerie che si erano ingenerate intorno alle causali che avevano portato all’evento ferale.

Non un intervento nella rissa, dunque, secondo la difesa del giovane formiano ma, molto più semplicemente, un tentativo – purtroppo palesatosi vano – di provare a salvare la vita del cugino.
Dopo articolata discussione della difesa durata oltre un’ora, l’Ufficio del G.U.P. si è riunito in camera di consiglio. Alle ore 15 il Presidente ha dato lettura del dispositivo, assolvendo il cugino di Romeo per non aver preso parte ad alcuna rissa, ed evitando così che al danno potesse aggiungersi la beffa.
In detto modo almeno è stato sconfessato l’intento reciprocamente aggressivo da parte dei giovani formiani avendo soltanto ed unicamente Vellozzi prestato il proprio intervento per sottrarre il cugino dalle conseguenze che invece non ha potuto evitare.

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