Omicidio Vetrano: non arrivano conferme dai due romeni arrestati per il delitto dell’uomo di 77 anni trovato morto nella sua casa in zona Casello 45
I due fratelli romeni di 23 e 25 anni, accusati di aver ucciso il 77enne Enzo Vetrano con un colpo di piccone alla nuca, non parlano agli inquirenti che li hanno arrestati nella giornata di venerdì 18 agosto quando è stato rinvenuto il corpo ormai esanime dell’ex gestore della pompa di benzina ad Aprilia.
Arrestati, i due uomini non hanno confessato il delitto e i loro interrogatori proseguiranno nei prossimi giorni.
L’omicidio avvenuto a Nettuno che ha portato alla morte di Enzo Vetrano ha scosso la comunità del Casello 45, una zona che unisce i territori della medesima Nettuno, Aprilia e Ardea. Il 77enne trovato morto l’altra mattina in una struttura ancora in costruzione tra Aprilia e Nettuno, secondo gli inquirenti, dovrebbe essere stato colpito da una botta secca alla nuca. Ai due romeni, Vetrano era solito affidare lavori di ristrutturazione della casa, sebbene i loro rapporti fossero diventati via via sempre più tesi a causa delle continue richieste di denaro.
Sul luogo del delitto, sin da subito, i Carabinieri della Compagnia di Anzio e Nettuno hanno preso in carico il caso, sotto il coordinamento della Procura di Velletri. Dalle prime ricostruzioni, pareva che si fosse trattato di una rapina finita male. In realtà si sta delineando un quadro in cui sarebbe stato più un incontro per un chiarimento terminato in tragedia. Vetrano è stato trovato steso a terra sanguinante con una ferita molto profonda alla testa, conseguenza, secondo l’ipotesi investigativa, di una lite dovuta a un contenzioso per una somma di denaro.
L’ipotesi dell’omicidio è stata immediatamente la pista più battuta e i militari dell’Arma hanno fermato e portato in caserma ad Anzio i due uomini che, la sera prima, erano stati visti in compagnia di Vetrano il quale sembrerebbe essere stato stato preso di mira da questi soggetti. Era stato proprio Vetrano, la sera prima, a chiamare i Carabinieri, intervenuti successivamente sul posto, per segnalare la presenza dei due uomini, uno dei quali sarebbe stato trovato dentro casa.
L’uomo è stato trovato morto sul vialetto di una abitazione in via di costruzione in Via dei Laghi, vicino alla sua residenza. Si trovava riverso a terra, probabilmente perché, una volta scoperto la presenza di qualcuno dentro la sua proprietà, ha provato a scappare o, forse, a inseguire la presenza o le presenze che aveva udito poco prima in casa, prima di essere tramortito con l’oggetto appuntito.
I due fratelli sono stati bloccati poco dopo il delitto nelle vicinanze dell’abitazione di Vetrano, a bordo della loro auto, che è stata perquisita e sequestrata. Sequestri che hanno riguardato anche l’abitazione, dove è stato rinvenuto il corpo della vittima, l’arma del delitto, i cellulari dei fratelli e i loro indumenti. Alla fine, i due uomini sono stati tradotti presso la casa circondariale di Velletri, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
La vittima, che dovrebbe essere stata colpita in torno alle 5,30 del mattino, è stato un gestore di una pompa di benzina ad Aprilia per anni. Lascia moglie e un figlio, che sono stati ascoltati dagli inquirenti e che probabilmente hanno già fornito particolari utili a stabilire il movente del delitto da parte dei due giovani. Secondo alcune testimonianze provenienti dai vicini di casa, come accennato, i due perseguitavano la vittima con richieste di denaro e per questo Vetrano li aveva denunciati.