NUCLEARE. NEL LAZIO ARRIVA IL DTT: IL POLO SCIENTIFICO-TECNOLOGICO SULLA FUSIONE

fusione nucleare

Anche la Regione Lazio parteciperà con proprie risorse economiche alla realizzazione del polo scientifico-tecnologico sulla fusione DTT (Divertor Tokamak Test)

L’accordo è stato stipulato tra Enea, lAgenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, e Eni per il polo scientifico-tecnologico sulla fusione DTT, 

Il progetto vale oltre 600 milioni di euro e vede Enea ed Eni partner in un’alleanza strategica per l’energia. Si tratta del grande polo scientifico-tecnologico sulla fusione DTT (Divertor Tokamak Test), che verrà realizzato nel Centro Ricerche Enea di Frascati (Roma) dalla società DTT Scarl, di cui Eni avrà il 25%, Enea il 74% e il Consorzio Create l’1%. 

Le ricadute del progetto sul PIL nazionale sono stimate in circa 2 miliardi di euro con la creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro, dei quali i 500 diretti, tra scienziati e tecnici.

Il DTT verrà realizzato, almeno nelle intenzioni, in 7 anni con il contributo di Consorzio Create, e grazie al finanziamento record della BEI (250 milioni di euro garantiti dal Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici FEIS, pilastro del Piano Juncker), cui si aggiungono le risorse del Consorzio europeo EUROfusion (60 milioni a valere sui fondi Horizon 2020). 

Agli oltre 300 milioni provenienti da Bruxelles vanno sommate le risorse dei Ministeri dello Sviluppo Economico e e dell’Università e Ricerca (80 milioni di euro circa), di Enea (30 milioni), Regione Lazio (25 milioni più le spese per la connessione alla rete elettrica nazionale) e altri partner internazionali (30 milioni).

Accordo chiuso per il DTT
Accordo chiuso per il DTT: ieri erano presenti a Frascati i rappresentanti istituzionali

Il progetto DTT nasce per fornire risposte scientifiche e tecnologiche ad alcuni aspetti del processo di fusione, come ad esempio la gestione di temperature elevatissime e i materiali da utilizzare, e si propone come supporto e infrastruttura di test per le più avanzate soluzioni tecnologiche che verranno messe in atto nei grandi progetti internazionali sulla fusione.

L’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi ha detto: “Questa collaborazione si inquadra nella visione strategica di Eni per la trasformazione del mondo dell’energia, nel quale la fusione a confinamento magnetico potrà giocare un ruolo essenziale. Il nostro know how industriale, le competenze di gestione e sviluppo di grandi progetti, combinate con l’eccellenza della ricerca scientifica di ENEA, saranno la chiave di successo per la realizzazione di questa importantissima iniziativa ed infrastruttura, basata primariamente su competenze e tecnologie italiane”.

Il progetto che verrà realizzato da ENEA ed Eni presso il Centro di Ricerche di Frascati, pone ancora una volta l’Italia all’avanguardia internazionale nel campo della ricerca per ottenere energia pulita, sostenibile e sicura” – ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli – “Lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie innovative rivestono, infatti, un ruolo decisivo nella transizione energetica che punta in direzione della decarbonizzazione e della sostenibilità ambientale. Per il Mise è prioritario rafforzare le sinergie tra il mondo della ricerca e quello produttivo per favorire, attraverso il trasferimento tecnologico, la competitività industriale del nostro Paese e la creazione di nuovi posti di lavoro”, ha aggiunto.

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