NEXANS, FARI PUNTATI DELL’ARPA SULL’INQUINAMENTO DELLA FALDA

Nexans (foto d'archivio)
Nexans (foto d'archivio)

Il Comune di Latina è ancora alle prese con la bonifica del sito Nexans, ex Fulgorcavi, a Borgo Piave: lo stabilimento dell’azienda francese, produttrice di cavi e sistemi di cablaggio, ricevette le necessarie autorizzazioni da Comune di Latina e Provincia nel 2014

È la determina del Comune di Latina, firmata dal Dirigente del Settore Ambiente Giuseppe Bondì, ad approvare il documento Completamento delle attività di bonifica nell’area SoP5” relativo all’Analisi di Rischio in corso d’opera della sorgente secondaria di contaminazione denominata SP5” trasmesso dalla Nexans Italia S.p.A.

Nell’atto si fa esplicito rimando alle prescrizioni e alle avvertenze riportate nelle considerazioni di Arpa Lazio, l’agenzia per l’ambiente regionale, datate 17 settembre 2020.

La Nexans S.p.a dovrà completare gli interventi di bonifica ed eseguirli, in partcolar modo, soprattutto nell’area SoP5 del sito.

La situazione appare moderatamente sotto controllo, nonostante ci sia una cronicizzata criticità nella suddetta area SoP5. Arpa Lazio, infatti, ha richiesto alla società Tecnostudi Ambiente srl, incaricata dalla società Nexans Italia S.p.A, la trasmissione dei file di calcolo delle elaborazioni del sofware Risk-Net 3.1.1 (lo strumento utilizzato per incasellare i dati), prendendo atto “della problematica riguardante il completamento della bonifica e messa in sicurezza dell’area denominata SoP5, previste nel Progetto di Bonifica approvato ed attualmente in corso“.

Un campanello d’allarma che, però, apparirebbe sotto controllo: “l’elaborazione eseguita con il software Risk- Net 3.1.1, relativamente alla nuova sorgente secondaria di contaminazione SP5, ha restituito valori di indice di pericolo e rischio accettabili per il sito e che quindi la CSR (Concentrazione Soglia di Rischio) per il parametro Idrocarburi Pesanti C>12, limitatamente alla sorgente SP5, è stata assunta coincidente con la concentrazione massima rilevata nel campione prelevato dalle pareti dello scavo nel mese di marzo 2020, pari a 2477 mg/kg; tale contaminante inoltre non è mai stato rinvenuto nelle acque sotterranee, cosa che avvalora l’esclusione del percorso di liscivazione in falda”.

Tutto risolto se non fosse che nel verbale della conferenza dei servizi tra enti coinvolti, si legge una nota dell’Arpa Lazio inviata a Comune di Latina, Provincia, Regione e Asl in cui l’Agenzia ricorda che vi è comunque un aumento delle concentrazioni dei solventi clorurati nella falda superficiale ed in quella profonda del sito Nexans, rinvenuti nei campionamenti di agosto 2019 e gennaio 2020 rispetto alle concentrazioni degli stessi nel corso della caratterizzazione del sito risalente addirittura al 2011.

L’Arpa raccomanda agli Enti e quindi alla società che deve fare la bonifica di porre particolare attenzione al controllo del funzionamento ottimale del sistema di barriera idraulica costituita da 16 pozzi e dell’impianto di trattamento delle acque di falda attivo dal giugno 2019.

Spetta, comunque, al Comune di Latina continuare a seguire l’iter di bonifica che, a distanza di 9 anni dall’analisi dei componenti inquinanti, non è ancora conclusa. Un problema non raro nella provincia di Latina e nel Comune capoluogo, basti pensare che sempre a Borgo Piave, dove è ubicata la Nexans, un altro grande sito come quello dell’Ex Pozzi Ginori è ancora lì intonso nel suo inquinamento e senza bonifica.

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