Alla Vigilia di Natale dello scorso anno, l’ispettore di polizia Antonio D’Onofrio, 58 anni, di Latina, si tolse la vita in Questura, sparandosi un colpo alla tempia sulla terrazza dell’edificio di Corso della Repubblica. Il corpo fu ritrovato la mattina di Natale.
Il giorno prima (16 settembre) che il militare di Formia venisse a mancare in una caserma di Cremona, LeS, il sindacato Libertà e Sicurezza Polizia di Stato, poneva al centro la questione dei suicidi tra gli appartenenti alle Forze dell’Ordine.
Numeri impressionanti, tremendi, drammatici: 252 episodi in meno di dieci anni, tra il 2010 e il 2018; nel 2019 46 casi, dietro ai quali ci sono servitori dello Stato, famiglie, storie che evidentemente fanno fuoriuscire un disagio. Questa la tesi del Sindacato che arriva a chiamare il fenomeno “strage silenziosa ma continua”.
“252 episodi di suicidio tra gli operatori delle Forze dell’Ordine tra il 2010 ed il 2018, 31 (ndr: in realtà i casi sono 15 di più) nel solo 2019: l’ultimo ieri sera (ndr: 15 settembre), un nostro collega in servizio nella Questura di Vibo Valentia. – scrive in una nota Elvio Vulcano, il portavoce nazionale del Sindacato di Polizia LeS – Sono questi i numeri tragici di una “strage silenziosa ma continua” che talvolta non fa nemmeno notizia. Numeri altissimi se si considera che il numero medio di suicidi tra la popolazione è la metà rispetto a quella del personale in divisa“.
Severo l’affondo di Vulcano sulle istituzioni che preferirebbero rintracciare la causa dei suicidi all’esterno e non dentro i luoghi dove operano le forze dell’ordine: “Tante le potenziali cause che spingono un appartenente alle Forze dell’Ordine a compiere il gesto estremo: motivazioni personali; professionali; familiari ed economiche, eventualmente anche più di una sommate tra di loro. Sarebbero situazioni che necessitano di una risposta immediata e concreta, ed invece l’Amministrazione preferisce trovare sbrigativamente le colpe di questi gesti estremi al di fuori degli ambiti lavorativi. Anche la recente istituzione dell’Osservatorio sui suicidi tra le forze dell’ordine, finora non ha fatto altro che “osservare” (per l’appunto) ed aggiornare le tragiche statistiche! Siamo veramente stufi di questa inerzia istituzionale, e da qui nasce l’iniziativa di Pasquale Guaglianone, Segretario Generale Provinciale di Palermo di LeS, che ha stipulato accordi con psicologi e psicoterapeuti che, garantendo ai poliziotti l’anonimato e mantenendo lo stretto riserbo anche nei confronti dell’Amministrazione della Polizia di Stato, potranno dare ad essi l’opportunità di essere ascoltati ed eventualmente aiutati in un percorso che potrebbe condurli alla risoluzione dei disagi o delle problematiche fonte delle loro preoccupazioni.
Pasquale Guaglianone ha tenuto a sottolineare: “Non desideriamo spendere ulteriore tempo con seminari e discussioni che finora non hanno prodotto soluzioni efficaci almeno per tentare di prevenire il fenomeno. Preferiamo dare risposte concrete ai disagi dei colleghi mettendo in campo professionisti del settore che, prestando la propria opera inizialmente anche in forma gratuita, sapranno indicare loro la strada migliore per affrontare i problemi ed evitare, così, gesti insani”.
Al riguardo, Giovanni Iacoi, Segretario Nazionale del Sindacato, ha precisato: “Questa importante iniziativa del nostro amico Pasquale Guaglianone presto verrà estesa anche a livello nazionale tramite le altre segreterie provinciali con un preciso slogan “DILLO a LeS”. Una ulteriore opportunità per i colleghi, che si colloca in continuità con quanto fatto in questi anni da LeS che sottoscrivendo vantaggiose convenzioni con avvocati ed operatori finanziari, per esempio, ha cercato di venire incontro alle esigenze della vita reale degli appartenenti alla forze dell’ordine. Tuttavia – ha concluso Iacoi – con la nostra iniziativa non vogliamo sostituirci all’Amministrazione, ma desideriamo esserle di sprone, auspicando un nuovo corso nella gestione del personale, che prenda coscienza del fenomeno suicidario e delle sue cause e che ponga in essere ogni accorgimento atto a prevenire simili episodi”.
Le intenzioni sono buone, ad ora rimane, però, solo una fredda lista pubblicata da TPI. Nel 2019, una persona a settimana è morta: 46 persone suicide all’interno o nei pressi del loro luogo di lavoro.
1. 5 gennaio San Vittore polizia penitenziaria
2. 10 gennaio Padova polizia di Stato
3. 27 gennaio Foggia polizia ferrovia
4. 4 febbraio San Vittore polizia penitenziaria
5. 6 febbraio Campobasso carabinieri
6. 5 febbraio Torino caporalmaggiore esercito
7. 17 febbraio Sanremo Valle Armenia polizia penitenziaria
8. 22 febbraio Cuneo polizia penitenziaria
9. 11 marzo Clusone (Bergamo) maresciallo carabinieri
10. 11 marzo Bergamo polizia locale
11. 20 marzo Milano (caserma Coretto) Carabiniere
12. 28 marzo Chieti polizia
13. 29 marzo Caltanissetta polizia
14. 4 aprile Firenze polizia
15. 9 aprile L’Aquila polizia
16. 27 aprile Catanzaro polizia penitenziaria
17. 28 aprile Ragusa polizia
18. 28 aprile Pisa polizia penitenziaria
19. 1 maggio Vigevano finanziere
20. 8 maggio Perugia, carabinieri forestale
21. 13 maggio Desio polizia
22. 27 maggio Gazzanise militare aeronautica
23. 5 giugno Chiaromonte (Potenza) carabinieri forestale
24. 18 giugno Milano polizia locale
25. 20 giugno Imperia carabinieri
26. 10 luglio Sardegna polizia penitenziaria
27. 30 giugno Marliana (Pistoia) carabiniere forestale
28. 6 luglio Foligno carabinieri
29. 11 luglio Bologna polizia penitenziaria
30. 17 luglio Asti carabinieri
31. 29 giugno Trieste polizia ferroviaria
32. 11 agosto Follonica carabinieri
33. 10 agosto Taranto marina militare
34. 15 agosto Palermo polizia
35. 15 agosto Pinerolo caporalmaggiore degli alpini
36. 17 agosto Brescia carabinieri
37. 20 agosto Cremona carabinieri
38. 20 agosto Settimo Torinese polizia locale
39. 3 settembre Roma polizia
40. 5 settembre Foggia carabinieri
41. 6 settembre Roma polizia
42. 14 luglio Frosinone esercito
43. 15 settembre Vibo Valentia polizia
44. 16 settembre Belluno alpini
45. 17 settembre Ancona Vigili del fuoco
46. 17 settembre Cremona Guardia di Finanza