Dagli articoli del blog viterbese Etruria News del 6 dicembre (Regione Lazio-Ares 118 Maria Paola Corradi, il direttore generale di D’Amato e la sua rete di-potere nel mirino della procura) e del 9 dicembre (Regione Lazio – Ares 118, l’avvocato Andrea Zappalà al servizio della Corradi a tempo pieno…) si apprende che sarebbero in corso indagini sulla regolarità dell’attribuzione di incarichi e appalti da parte dell’Azienda Regionale Emergenza sanitaria.
Chi sarebbe l’alto dirigente della Regione Lazio nel mirino della Procura di Roma? Maria Paola Corradi è un medico 61enne che alla fine degli anni ’80 inizia la propria carriera amministrativa presso il Policlinico di Modena. Nel 1995 passa a lavorare presso il Nucleo di Sorveglianza Analisi Revisione del Dipartimento di Programmazione sanitaria del Ministero della Salute. Tra il luglio 1999 e dicembre 2003 lavora presso la Regione Lazio in qualità di “Componente del Nucleo di Valutazione Regionale per la valutazione dei progetti di edilizia sanitaria ex art. 20”. Un incarico che, secondo Etruria News, avrebbe avuto una certa rilevanza anche per gli anni a seguire.
Dal Ministero della Salute attraverso la Regione Lazio, l’Ospedale San Giovanni e alcune Asl regionali la dott.ssa Corradi nel 2004 diviene direttore sanitario di una delle aziende ospedaliere più importanti nel Lazio, il Sant’Andrea. Nel 2014 il Governatore Zingaretti chiama la Corradi a dover guidare uno dei processi più complessi di cui è investita la sanità laziale, l’esternalizzazione dei servizi dei trasporti di emergenza sanitaria. Dal 2019 il medico con carriera da manager si trova a dover governare, sempre a capo dell’Ares, il processo inverso (altrettanto delicato) di reinternalizzazione delle funzioni e delle risorse del 118.
Maria Paola Corradi è anche moglie dell’affermato imprenditore Paolo Cecchini, titolare dell’azienda fondata dal padre (Alfredo Cecchini srl), e proprio sulle modalità di aggiudicazione di alcuni appalti milionari nell’ambito dell’edilizia sanitaria a favore dell’ingegnere veliterno si starebbero concentrando le attività di indagine della magistratura romana.
C’è dell’altro. I tanti contenziosi che appesantiscono l’azienda Ares vengono affidati quasi esclusivamente all’avvocato Andrea Zappalà e gli onorari riconosciuti al professionista non sembrerebbero propriamente a “buon mercato”. Soldi che potrebbero esser ben spesi se le cause non si concludessero con ripetute sconfitte, come si evince dal blog della Tuscia.
In ordine Zappalà ha ricevuto 83.704 nel 2021, 116.595 nel 2020 e 9.797 nel 2019. Precisamente: nel 2021 n. 3 cause per 20.262 €, 38.064 € e 25.376; nel 2020 n. 2 cause per 111.282 € e 5.313; nel 2019 una causa per 9.797 €. Dalla ricostruzione delle delibere antecedenti al 2019, abbiamo un nulla di fatto nel 2018, 204.704 € nel 2017 (una causa per € 25.058, una da € 85.817 e l’ultima costata all’Ares ben € 93.829).
Nel 2016 ha incassato 60.000 per un ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar Lazio n. 10724/2015. Stessa somma nel 2015 per un procedimento presso il tribunale amministrativo regionale per il Lazio. Nel 2014 25.000 per un incarico professionale per una gestione stragiudiziale. Sommando gli atti di questa ricostruzione, l’avv. Andrea Zappalà avrebbe ricevuto dall’ARES 118, guidato da Maria Paola Corradi, 560.000 €. La quasi totalità di questi incarichi riguarda contenziosi verso la stessa società.
Alla Corradi fa riferimento anche l’ex senatore pontino del Pd Claudio Moscardelli, finito quest’anno nelle maglie dell’inchiesta sulla Concorsopoli dell’Asl latinense. La dirigente, nominata al vertice dell’Azienda nel 2014 da Zingaretti (che milita nello stesso partito dell’avvocato latinense), lo accoglie a braccia aperte. E assegna direttamente, includendolo in una short list, all’ex parlamentare un buon numero di incarichi di patrocinio legale.
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Moscardelli ha ricevuto, dall’Ares 118, due incarichi nel 2021 (per un totale di 12.616 €), cinque incarichi nel 2020 (per un totale di 10.445 €), sette incarichi nel 2019 (per un totale di 33.022 €) e un incarico nel 2018 per 1.904 €.
La redazione di Etruria News ha assicurato di esser in possesso di ulteriore documentazione di prossima pubblicazione, mentre il sindacato Confail sarebbe in procinto di chiedere le dimissioni in autotutela del vertice di Ares in attesa dell’esito dell’iter giudiziario e la posizione della dott.ssa Corradi da direttore generale dell’Azienda non sarebbe più “blindata”.