È stato rinviato a giudizio l’imprenditore di Sabaudia accusato di omicidio colposo derivante da infortunio da lavoro per la morte di Mattia Monti, schiacciato da un escavatore cingolato nel maggio 2017
Questa mattina il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giorgia Castrota ha disposto il processo per Mirko Magrin, imprenditore di Sabaudia coinvolto nel tragico episodio che portò alla morte di Monti.
Secondo i Carabinieri di Sabaudia che hanno condotto l’indagine coordinata dal pm Daria Monsurrò (oggi in aula era presente il pm Giuseppe Miliano), Magrin avrebbe concesso in uso gratuito a Monti (titolare di una piccola impresa di allevamento) un escavatore comprato a Sezze quattro anni prima, nel 2013, “omettendo di verificare la rispondenza del mezzo ai requisiti di sicurezza e il buono stato di conservazione”.
L’escavatore si rivelò nei fatti difettoso tanto che il cavo di comando dell’acceleratore a pedale si ruppe provocando la morte di Monti schiacciato dal mezzo.
Costituita come parte civile la famiglia di Monti che chiede un risarcimento da un milione di euro più una provvisionale da trecentomila.