Morì ad aprile dopo un incidente stradale, ora la moglie di Angelo De Santis cerca le persone che hanno beneficiato dei suoi organi
Era l’aprile dell’anno scorso quando il 28enne operatore sanitario dell’Ares 118, Angelo De Santis, rimase coinvolto in un terribile incidente che, dopo pochi giorni, segnò la fine della sua vita.
Il 28enne di Sonnino stava rientrando a casa con la sua Citroen lo scorso 2 aprile. L’incidente si verificò sulla Frosinone Mare. Il giovane, che lavorava a Fondi, dopo il violento impatto con un’altra auto fu soccorso dai suoi stessi colleghi e portato al Santa Maria Goretti di Latina.
Sin da subito, le sue condizioni si presentarono molto gravi e dopo poco più di una settimana il cuore di Angelo smise di battere. Il 28enne era in coma già da diversi giorni. Angelo De Santis ha lasciato così la moglie e i figli.
Dopo aver acconsentito alla donazione dei suoi organi, due giorni fa la moglie, Claudia Volpe, ha rivolto su Facebook un appello. “È arrivato il momento ed il coraggio di provare a cercare la ragazza che dentro di sé ha il cuore di mio marito Angelo, volato in cielo troppo presto all’età di 28 anni dopo 9 giorni di attesa, speranza e preghiere l’11 aprile 2022”. Così inizia il suo scritto.
“Il suo forte cuore – prosegue Claudia è stato donato ad una ragazza molto giovane che grazie a lui ha avuto un’altra possibilità e oltre a lei ha dato un’altra possibilità anche ad altre persone, tre di loro sono bambini. L’espianto è avvenuto il 12 aprile 2022 presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina e il cuore è stato impiantato lo stesso giorno al Niguarda di Milano”.
“Vorrei sapere se stanno bene, lo vorrei sapere per i nostri figli così da potergli raccontare quando saranno più grandi del suo papà dal cuore grande e di queste persone che lui ha salvato. Angelo era un ragazzo d’oro con un grande sorriso contagioso e con sani principi, un marito speciale e amorevole ed un Papà unico che amava i suoi figli più di ogni altra cosa”.
“Vi chiedo gentilmente di condividere il più possibile così da far arrivare il messaggio alla ragazza, ai parenti, ai genitori di questi bambini. Se loro vorranno – ha concluso Claudia – io sono qui ad aspettare un loro messaggio così da poterci sentire e sapere se stanno bene. Grazie a tutti quelli che ci aiuteranno”.