ANNIVERSARIO MSI, ZACCHEO DIFENDE LA RUSSA

Ignazio La Russa
Il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa

Movimento Sociale Italiano, l’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo difende il Presidente del Senato Ignazio La Russa

“Al Movimento Sociale Italiano, di cui in questi giorni ricorre il 76esimo anniversario della nascita, ho dedicato gran parte della mia giovinezza. Attraverso quella militanza e la testimonianza di maestri come Giorgio Almirante e Pino Rauti, molte generazioni di ragazzi hanno imparato ad onorare la Democrazia e la Nazione. 

Dai banchi del Consiglio Comunale della mia città – fui eletto per la prima volta a soli 22 anni – passando per la Regione Lazio e la Camera dei Deputati, ho sempre avuto come stella polare il rispetto del Parlamento e delle istituzioni democratiche e repubblicane. Fanno sorridere, pertanto, le cialtronesche accuse che la sinistra ha mosso al Presidente del Senato La Russa e alla Sottosegretaria alla Difesa, Isabella Rauti. Sono stato un allievo di Pino Rauti. Posso testimoniare direttamente la grandezza del pensiero di quello che, prima che un politico, è stato un grande intellettuale. Immigrazione, attenzione per l’ambiente, sono grandi sfide che contraddistinguono la politica contemporanea. Molti anni fa costituirono l’asse portante dell’azione politica di Rauti e del Movimento Sociale Italiano, a significare la lungimiranza di chi sapeva “Andare Oltre” il già visto ed il già sentito. 

Giorgio Almirante ripeteva sempre: “Non rinnegare, non restaurare”. Attraverso questa lezione ha favorito l’affermazione di una nuova e più giovane classe dirigente, consentendo alla destra di vivere pienamente la contemporaneità. Nel 1994, infatti, fra i banchi del I Governo Berlusconi, sedettero Ministri del Movimento Sociale, fra cui la prima donna, l’On. Adriana Poli Bortone. In quegli anni, con la svolta di Fiuggi, Gianfranco Fini e Pinuccio Tatarella hanno arato un campo che oggi consente ad una giovane Donna erede di quella tradizione, di sedere a Palazzo Chigi. 

Spiace constatare che la sinistra, non paga del pessimo risultato elettorale estivo, agiti maldestramente lo spauracchio di un presunto fascismo. In assenza di un progetto politico, sembra piuttosto dedicarsi ai suoi due sport preferiti: la gestione del potere – vedi i recenti casi di cronaca, tra i soldi rinvenuti in una cuccia del cane e lo scandalo del Qatargate – e, appunto, la demonizzazione dell’avversario. Una vera e propria regressione culturale e politica, rispetto alla migliore tradizione della sinistra italiana: dall’amnistia firmata da Togliatti, agli incontri “segreti” all’ultimo piano di Montecitorio fra Almirante e Berlinguer per contrastare l’insorgenza del terrorismo rosso e nero, fino allo splendido discorso di Luciano Violante che, nel suo insediamento da Presidente della Camera, volle ricordare il sacrificio dei giovani ragazzi di Salò. Fu commovente assistere all’abbraccio fra un autorevole esponente della sinistra post-comunista ed un ex repubblichino come il Ministro Mirko Tremaglia. 

Questo mio ragionamento potrà apparire nostalgico. Ci è stato insegnato che l’unica nostalgia possibile è quella verso il futuro! Un futuro che abbiamo il dovere di costruire per le nuove generazioni, per far sì che guardino orgogliosi e a testa alta la nostra Nazione”. 

Lo dichiara, in una nota, l’ex sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo.

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