“Sbandierano l’interesse per la cultura, ma poi non aprono neanche i luoghi da loro stessi annunciati”, l’intervento dell’opposizione a Gaeta
Abbiamo spesso assistito all’utilizzo da parte dell’attuale Amministrazione della cultura come strumento di pura propaganda politica, mentre nella realtà davvero poco si è fatto e si sta facendo per la valorizzazione di un patrimonio straordinario.
Molte volte si sono definite attività culturali delle proposte di intrattenimento, eventi e spettacoli che con la cultura hanno poco a che fare. E anche la candidatura a Capitale della Cultura, un titolo che Gaeta certo merita, non è stata accompagnata da un disegno serio di rinascita strutturale della cultura della città, ad esempio con interventi mirati a creare luoghi e spazi per le associazioni cittadine, in cui promuovere studi, ricerche, nuove prospettive di crescita anche economica attraverso la valorizzazione della storia gaetana; o ancora con la creazione di aree archeologiche, di percorsi tematici d’arte e di storia, e soprattutto della piena e continuativa apertura dei tanti monumenti, con una fruizione ricca di offerte di qualità.
A proposito di questo ultimo punto, assistiamo da mesi alla promozione di un programma di aperture che viene definito una pagina nuova e diversa rispetto al “buio” e alle chiusure degli ultimi anni, ma che in realtà lascia ancora molto a desiderare. Una situazione che non si allontana molto da momenti in cui, a dispetto delle tante Luminarie presenti in città, facevano davvero impressione accanto ad esse le porte chiuse di luoghi davvero “luminosi” e unici al mondo come – per citare solo i più famosi e conosciuti – il tempio di San Francesco, la Cappella d’oro o il Campanile del Duomo che a quelle luci facevano da sfondo.
Ma anche il programma che è stato promosso negli ultimi mesi prevede aperture di diversi monumenti ma per una o due volte alla settimana e in momenti diversi l’uno dall’altro, aperture spesso ristrette a pochissimo tempo, e senza la possibilità una volta sul posto di trovare indicazioni chiare sulle aperture o sull’importanza dei luoghi stessi. E questo avviene anche in presenza del pagamento di un biglietto che è certo una possibilità da considerare per importanti luoghi di cultura come i nostri, ma che deve prevedere una offerta di servizi adeguata.
Invece, questa situazione non è certamente in grado di rispondere alle esigenze di cittadini e turisti che meritano, come la stessa bellezza di Gaeta, la creazione di un vero circuito culturale stabile e adeguato alle esigenze di una città che voglia puntare su questa sua vera ricchezza, per un’offerta turistica e culturale di livello.
L’apice di questa incapacità si è raggiunto poi nello scorso weekend in cui per la festa dei Santi patroni si è annunciata – con tanto di volantini e materiale pubblicitario – una serie di aperture di monumenti anche in orari serali (di cui grande diffusione ha dato il Delegato alla cultura sulle pagine social). Ebbene molti cittadini ci hanno segnalato che i luoghi indicati erano chiusi proprio negli orari previsti e senza alcuna indicazione in merito! La stessa chiesa di Sant’Erasmo chiusa, Museo Diocesano idem, aperture serali inesistenti e gruppi di turisti delusi! Le domande e i dubbi che sorgono solo molti, da rivolgere anche a chi nello staff del Sindaco è pagato proprio per questo: quale associazione era stata incaricata di svolgere questa attività e in che modo? Perché non sono stati rispettati gli orari indicati da tanto materiale pubblicitario che a questo punto è stato prodotto inutilmente?
Insomma ancora una volta, un’occasione mancata per fare bene, magari affidandosi a competenze e professionalità che mancano ancora all’orizzonte (dell’amministrazione in carica) ma non mancano certo in città”.
Così, in una nota, i tre consiglieri comunali di minoranza Sabina Mitrano (Gaeta Comunità Valore), Franco De Angelis (Insieme Con Silvio D’Amante”) e Emiliano Scinicariello (PD).