Il Comune di Formia chiude la transazione con la ditta privata incaricata di realizzare la stazione marittima al Molo Vespucci
Il caso si riferisce al contratto di appalto finalizzato il 6 febbraio 2014 dal Comune con l’associazione temporanea d’impresa (ATI) Di Cesare Gino srl (SOGEMAR srl mandante) che risultava appaltatrice ed esecutrice dei “lavori di adeguamento e messa in sicurezza delle strutture portuali per ormeggio delle navi da crociera nel Comune di Formia”. Un importo importante per la cifra di 1.096.801,60, oltre IVA, a seguito dell’aggiudicazione della procedura di gara indetta con deliberazione dalla Giunta comunale dell’allora Sindaco Sandro Bartolomeo.
Durante l’esecuzione dei lavori, emergevano diverse criticità, pertanto, dal 9 marzo 2014 all’11 novembre 2014, gli interventi sono stati sospesi nell’attesa del rilascio della necessaria ordinanza di interdizione degli specchi acquei e delle aree in banchina nonché del rilascio dell’autorizzazione sismica da parte del Sitas Regione Lazio.
Inoltre, durante le operazioni “di pulizia e sistemazione del fondale marino” sono emersi ulteriori problemi per la prosecuzione dei lavori. L’Ati
L’ATI appaltatrice comunicava al Comune l’impossibilità di eseguire i pali per i primi gruppi verso la banchina del molo sopraflutto. Dopodiché, con la parentesi di una perizia di variante che sembrava risolutiva, i lavori sono stati di nuovo sospesi dal 23 al 25 maggio 2015 in quanto il Comune di Formia, a causa di festività, rendeva inaccessibile (anche all’appaltatrice) l’area oggetto di lavori.
Ad ogni modo, furono riscontrati una serie di errori nella contabilizzazione delle opere eseguite per cui fu comunicata al Comune una sostanziale difformità nei conti. Al contempo, l’ATI appaltatrice iscriveva, in contabilità, 9 riserve in relazione al contratto di cui ai suddetti lavori per complessivi 922.544 euro.
Un viluppo di lavori e conti sbagliati che portarono al 5 febbraio 2021 quando la Gino di Cesare Costruzioni e Manutenzioni s.r.l., tramite il legale rappresentante, il noto imprenditore del sud pontino, Williams Di Cesare, notificava al Comune di Formia domanda di arbitrato con contestuale nomina di arbitro nella persona del Professore Avvocato Pietro Perlingieri, chiedendo la condanna dell’ente pubblico al pagamento in suo favore di 922.544 euro in accoglimento delle 9 riserve, oltreché alla somma di 300.000 euro a titolo di risarcimento danni.
Fatto sta che al termine di un complesso percorso del lodo arbitrale presso l’Anac (Autorità Anticorruzione), il Comune si è visto soccombente e condannato a pagare la somma di 392mila euro alla ditta “Gino Di Cesare srl”. Non è finita qui perché a maggio scorso c’è stato un’ulteriore strascico perché, dopo un primo momento di dialogo e avvicinamento tra le due parti avvenuto con il deposito della decisione del Lodo, la Società Gino Di Cesare Costruzioni e Manutenzioni srl, tramite il proprio legale, ha comunicato al Comune la volontà di abbandonare ogni tentativo bonario di composizione della controversia, diffidando l’Ente al pagamento della somma complessiva di 400.477 euro, comprensiva degli importi relativi alle riserve riconosciute dal Collegio Arbitrale per 309.768,19, oltre interessi moratori al tasso del 5,27% decorrenti dal 5 febbraio 2021, quantificati in € 36.632 euro, a cui aggiungere la somma di 54.058 euro a titolo di rivalutazione monetaria ed interessi legali.
Al che il comune di Formia, su parere dell’avvocato incaricato, Giuseppe Di Mascio, ha deciso di transigere la somma dovuta al privata. Secondo il legale esterno “sarebbe economicamente utile per l’Ente addivenire ad una transazione, che comporti anche la rinuncia alla impugnazione, la quale preveda il pagamento in favore della Società Gino Di Cesare Costruzioni e Manutenzioni s.r.l. della sola somma riconosciuta dovuta a titolo di sorte capitale, con il risparmio delle somme maturate e maturande a titolo di interessi e rivalutazione. A tale somma potrà essere aggiunto l’importo dovuto per la condanna alle spese in favore di controparte”.
L’accordo raggiunto, quindi, prevede che sia il privato Gino Di Cesare srl che il Comune di Formia rinuncino ad appellare il lodo. Il Comune, però, dovrà pagare gli importi relativi alle riserve riconosciute dal Collegio Arbitrale per complessivi 309.786 euro e le spese legali quantificate in 9.488 euro.
Oggi, 29 giugno, una delibera della giunta Taddeo ha chiuso definitivamente la partita approvando lo schema di accordo transattivo. Alla fine il Comune pagherà all’impresa di Williams Di Cesare la somma complessiva di 323.630 euro, con un risparmio di poco di di 80mila euro. Sempre, però, per un lavoro mai realizzato e che ha comportato solo costi in termini di spesa pubblica.