MOL DI LATINA, MINISTERO CHIEDE IL COMMISSARIAMENTO: BOCCIATE FINANZE, TRASPARENZA E VARIANTE

Mercato ortofrutticolo di Latina: dal Ministero delle Imprese arrivano le risultanze dell’attività ispettiva

Non è tra le più rosee la situazione dell’economia pontina se si prendono ad esempio le situazioni della Cooperativa Karibu, investita da una indagine giudiziaria già chiusa e devastante per la credibilità del settore, oppure ciò che è accaduto e che accade all’ex grande centro commerciale della città capolouogo di provincia, il centro Morbella, schiacciato da contenziosi tra soci e amministrazione, con tanto di indagini e processi di natura penale. E non fa differenza ciò che succede e che potrà succedere al mercato ortofrutticolo di Latina, il cosiddetto Mol in Via Monti Lepini, per cui a breve ci potrebbero essere inquietanti sviluppi. E senza, peraltro, che la politica della città dica una parola, ammesso che abbia contezza della gravità del contesto.

È partito tutto da una diffida di uno degli operatori interni al Mol di Latina che chiedeva conto del contributo straordinario e degli oneri concessori in merito alla variante approvata nel 2021, in fretta e furia (grido l’opposizione), dall’amministrazione Coletta (leggi al link di seguito per saperne di più).

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Tra i destinatari della diffida, oltreché all’amministrazione del Comune di Latina, i soci del mercato ortofrutticolo e i Presidenti del collegio sindacale e del Mol medesimo, anche il dottor Piergiorgio Saracino il cui nome non direbbe niente, se non fosse che si tratta del tecnico incaricato dal Ministero delle Imprese e del Made In Italy (ossia l’ex Mise, Ministero Sviluppo Economico) a procedere a una ispezione contabile e gestoniale della cooperativa dell’ortofrutticolo latinense.

La ragione per cui tra i destinatari risultava anche un tecnico del ministero – così come si evidenziava un mese fa su questo sito di informazione – era che la cooperativa Mol è stata sotto la lente della Direzione generale del medesimo ministero fino al 2 marzo scorso, giorno in cui è pervenuta la rilevazione sottoscritta dal dottor Sarracino. Una ispezione ministeriale durata quasi nove mesi, dal luglio 2022.

D’altra parte, a parlare della ispezione del Ministero, era stato lo stesso operatore interno al Mol, nella diffida, a scrivere a chiare lettere che “è in corso tuttora una ispezione del ministero, su nostro esposto, dal quale attendiamo riscontri sull’operato del c.d.a., se ha agito in corretta applicazione di statuto e di legge dello stato, su questo ed altra attività amministrativa“. Senza contare alcuni esposti già presentati in Procura e alle forze dell’ordine.

Ma che cosa rileva il Ministero sul Mol? Chiaramente non va tutto male nella gestione del mercato ortofrutticolo del capoluogo, ma è importante evidenziare alcuni aspetti emersi nella corposa rilevazione del Ministero talmente dirimenti da risultare definitivi.

Ad esempio, il Ministero rileva forti criticità sulle procedure di assegnazione degli stands e al recupero dei crediti verso i soci morosi. Preoccupante il giudizio sul bilancio poiché, secondo la rilevazione ministeriale, l’equilibrio finanziario della cooperativa sarebbe in forte tensione: la società è, infatti, esposta a potenziali perdite derivanti da vari contenziosi e dal mancato adempimento alle obbligazioni assunti dalle controparti sociali. E ancora: vi sono crediti che appaiono inesigibili e al contempo debiti vero i fornitori pari a oltre 230mila euro, senza contare il Tfr da liquidare che ammonta a quasi 35mila euro.

Il Ministero giudica gravi e reiterate le omissioni dell’Organo amministrativo nel vigilare sul rispetto del regolamento interno alla cooperativa, sia per quanto riguarda le finanze che per la gestione degli stands (alcuni risultano non operanti e non assegnati nonostante sfratti per morosità), oltreché a una mancanza di trasparenza generalizzata.

Tutto, peraltro, in un quadro di litigiosità interna, per cui vi è una enorme mole di contenziosi sia civili che penali che sono maturati tra il Mol e soci o ex soci. Situazioni che pongono a rischio l’equilibrio finanziario. Tra i contenziosi viene citata la nota controversia giudiziaria avente ad oggetto la cessione di quote da parte della Apple 95 srl a favore della Sa.Gi srl conclusasi con la nullità dell’atto di cessione stesso, così come certificato da due sentenze di primo e secondo grado del Tribunale e della Corte d’Appello di Roma.

Critiche da parte della rilevazione ministeriale anche alla variante che ha trasformato l’area del Mol, con un cambio di destinazione d’uso, da zona agricola a servizi generali. Un cambio urbanistico al Piano Regolatore del Comune di Latina, avvenuto a settembre 2021 poco prima delle elezioni che videro la seconda vittoria come sindaco di Damiano Coletta. Tale variante prevede la realizzazione per circa 8950 metri quadri di aree a parcheggio e verde, nonché muove strutture edilizie, demolizioni, un’isola ecologica ecc.

Ebbene, secondo il Ministero, il progetto apre a scenari definiti non prevedibili con possibili ricadute sull’assetto giuridico della società e sulle finalità statutarie. Il progetto ha un impatto rilevante sull’assetto finanziario del Mol che ha già registrato perdite significative nei due ultimi esercizi e che è comunque esposta a perdite. I costi per le opere di urbanizzazione ammontato, al momento, a quasi 800mila euro, oltreché ai costi degli oneri straordinari di variante.

Ad ogni modo, il dottor Sarracino, incaricato dal Ministero, proprio a fronte delle deboli finanze del Mol (l’esercizio 2021 è stato chiuso in perdita per quasi 168mila euro), propone all’autorità di vigilanza l’adozione del provvedimento di gestione commissariale così come prevede l’articolo 2545 del codice civile.

Come non bastasse, lo scorso 23 febbraio, la polizia giudiziaria del Comando dei Vigili del Fuoco ha inviato una nota alla direzione ministeriale in cui faceva presente che sono stati riscontrati imballaggi vuoti con materiale combustibile nei piazzali e negli spazi che circondano gli stands del mercato ortofrutticolo. Secondo i Vigili del Fuoco si tratta di materiale non idoneo e pericoloso tanto è che gli accertamenti sono ancora in corso, anche a front del fatto che è stato già intimato ai soci sgomberare quelle aree.

Un aspetto secondario, a fronte della proposta ultimativa di commissariare per intero la cooperativa del Mol.

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