Casa del bambino di Minturno: il gruppo civico-politico Minturno Libera solleva il caso della struttura per bambini e disabili tolta alla parrocchia dell’Immacolata
Minturno Libera denuncia il caso della concessione alla parrocchia dell’Immacolta alla quale l’amministrazione comunale ha intimato il rilascio dei locali. Nella struttura, come ricordano gli attivisti di Minturno Libera, sono stati organizzati, negli anni, progetti di inclusione sociale che hanno riguardato bambini e disabili.
“Dopo la chiusura dell’asilo nido comunale nel 2016 – scrive in una nota Minturno Libera – nel 2017 era stata concessa in comodato d’uso gratuito alla parrocchia dell’Immacolata per il piano terra e a Italia Nostra per la parte superiore, al fine di ospitare la straordinaria e funzionalissima biblioteca “Enzo Integlia”. Di pochi giorni fa, invece, è la notizia che la concessione per il piano terra e per i giardini in favore della parrocchia è stata revocata, mentre resta in essere quella per la restante parte“.
“Ma la cosa veramente grave sono i metodi utilizzati – rincarano – Infatti, la nostra amministrazione ha intimato con meno di 20 giorni di preavviso il rilascio dei locali, senza minimamente pensare al loro attuale utilizzo. In tale struttura attualmente sono attive proficue attività parrocchiali che andrebbero improvvisamente interrotte e che coinvolgono centinaia di bambini e non solo, anche disabili: scuola di musica, corso di inglese e spagnolo, corso di ballo, corso di mutuo ascolto per persone disabili, insomma tutti progetti di utilità e inclusione sociale. Inoltre, bisogna sottolineare che quei locali venivano utilizzati anche come aule di catechismo per i bambini disabili dato che si trovano a piano terra“.
“L’azione predatoria dell’amministrazione, quindi, creerà notevoli disagi proprio a chi invece propaganda di aiutare, ossia i minori con disabilità, in quanto questi sarebbero costretti a seguire le lezioni in aule poste ai piani superiori della chiesa con ovvie difficoltà per raggiungerle – continua il comunicato – E allora ci chiediamo: perché non interviene la delegata all’inclusione sociale Laura Miola? Oppure l’unico suo pensiero di inclusione sociale inizia e finisce con la bandiera lilla e gli scivoli per i marciapiedi? Ed è ancora più sbalorditivo pensare che questo sfratto coatto avvenga solo due mesi dopo che veniva fatto presente un pericolo per l’incolumità pubblica dovuto a infiltrazioni e perdite d’acqua, il che lo fa apparire quasi un gesto di ritorsione e, oltretutto, riporterebbe in auge un problema già sollevato da Minturno Libera: se quella struttura nel 2016 non è stata ritenuta idonea ad ospitare bambini ed è stato chiuso l’asilo nido comunale, quali interventi sono stati fatti perché questa sia diventata utilizzabile e quindi concessa ad altri usi dal comune?“
“Minturno Libera – concludono – si attiverà nei prossimi giorni per una raccolta firme contro la revoca della concessione e contro questo “sfratto della vergogna” e chiederà pubblicamente di destinare altri locali alla lodevole iniziativa del Centro educativo per minori in difficoltà. Capiamo che quella zona rientra particolarmente negli interessi privati dei nostri esponenti della maggioranza, ma ogni tanto passatevi una mano sulla coscienza e pensate anche ai disagi che procurate ai cittadini con le vostre azioni improvvide”.