Il caso odioso dei minori bulgari rom e nordafricani adescati a Mondragone per prestazioni sessuali da uomini adulti in cambio di denaro è esploso, con forza, dopo gli arresti di due giorni fa che hanno riguardato anche due uomini di Formia e Gaeta. L’indagine è stata portata avanti sin dall’autunno scorso dai Carabinieri.
Quando ad ottobre scoppiò il caso grazie ad Avvenire, anche le televisioni nazionali si occuparono di questa tragedia squallida. La7 produsse un ottimo servizio all’interno del quale, oltre a denunciare il fatto e a filmare gli adescamenti, vi fu la denuncia pubblica del rappresentante del Sindacato di polizia Coisp, Claudio Trematerra, riguardo alla carenza di organico del commissariato di Castel Volturno – appena 35 persone – e una sola volante h24: oggettivamente poco per una terra così difficile come questa lingua che comprende Mondragone dove materialmente si concretizzava il meretricio infame.
L’indagine, intanto, va avanti e con tutta probabilità investirà anche altre persone, oltre ai tre adulti arrestati ieri, tra cui un settantenne di Roma, tanto più che già ad ottobre i siti locali della zona parlavano di coinvolgimento di “volti noti di Mondragone”.