MINACCE ALL’EX CONVIVENTE, IL GIUDICE RIMETTE IN LIBERTÀ IL 36ENNE DI TERRACINA

Minaccia reiteratamente la ex convivente: è stato interrogato l’uomo di 36enne arrestato dalla Polizia di Stato

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, ha interrogato il 36enne di Terracina arrestato per stalking e ha convalidato il suo arresto, disponendo per lui “solo” il divieto di avvicinamento alla donna ritenuta persona offesa. L’uomo, difeso dall’avvocato Cardosi, ha spiegato al giudice di essersi recato di nuovo dalla ex compagna per recuperare alcuni oggetti di valore affettivo che erano rimasti nella casa dove avevano convissuto.

La Polizia di Terracina, nel pomeriggio del 14 giugno, lo aveva tratto in arresto, in flagranza di reato, e al momento il 36enne, incensurato, risulta indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della convivente.

Dalla fine del mese di maggio – spiegava una nota della Polizia – la donna si era più volte rivolta al Commissariato di Polizia di Terracina rappresentando una serie di episodi di minacce, vessazioni ed aggressioni subite dal convivente che, già perduranti, nell’ultimo periodo si erano acuiti nonostante la cessazione della convivenza.

Il 14 giugno, è stato quindi predisposto un servizio di Polizia a tutela della donna dal momento che l’ex compagno le aveva annunciato che si sarebbe portato presso la sua abitazione per cacciarla di casa e farsi consegnare degli oggetti in oro. In effetti al giungere degli Agenti, l’uomo è stato colto all’interno dell’edificio mentre percuoteva la porta d’ingresso dell’abitazione determinato ad accedervi con il casco in mano. Al contempo il 36enne inveiva e urlava intimorendo la vittima e pretendendo che la stessa assolvesse alle sue richieste.

I poliziotti hanno proceduto a requisire il cellulare dell’uomo dentro il quale hanno rinvenuto elementi utili all’indagine: circa 32 messaggi inviati donna in 43 minuti dove l’uomo la minaccia di morte e le impone di lasciare l’abitazione e consegnargli dei monili in oro, pena ritorsioni sull’anziano suocero.

Il sostituto procuratore di Latina Simona Gentile, a seguito degli elementi acquisiti, ha disposto la traduzione in carcere dell’arrestato in attesa dell’udienza di convalida che è arrivata, pur con la disposizione di una misura cautelare più lieve rispetto alla reclusione nella struttura penitenziaria di Latina.

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