MILIONI E FATTURE FALSE: AL CENTRO DELL’INDAGINE EUROPEA, IL TERRACINESE CANDIDATO CON IL SINDACO

Una maxi indagine della Procura Europea ha portato alla richiesta di sequestro in capo ad una società emiliana: tanti gli indagati pontini coinvolti

Un’associazione per delinquere finalizzata alla commissioni di delitti transnazionali, come anche l’evasione dell’IVA, attraverso l’utilizzo di una galassia di società cartiere ce vede come uno dei massimi protagonisti dell’indagine – condotta dai procuratori europei delegati, Giordano Baggio e Alberto Pioletti – il terracinese Alessandro Zomparelli, 47 anni.

Alessandro Zomparelli

Secondo l’ipotesi accusatoria, gli indagati avrebbero fatto parte di un’associazione per delinquere incentrata sulla società Area s.p.a. di Reggio Emilia, aventi ad oggetto la consumazione di frodi carosello per evadere l’Iva sugli acquisti intracomunitari, operativa in Italia. La Procura europea contesta fra l’altro l’emissione di fatture inesistenti e altri reati di natura finanziara.

Da una delle costole di questa maxi indagine la cui conclusione è pervenuta a 54 soggetti, tra cui molte società anche con sedi pontine, tra Latina, Terracina, San Felice Circeo, Sabaudia e Fondi, oggi, 23 aprile, si discuteva un appello proposto dalla Procura europea contro la decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, di respingere la richiesta di sequestro in capo alla società Area Spa del dominus e indagato Corrado Mussini.

Un sequestro da circa 38 milioni di euro per cui il Gip di Latina si è dichiarato incompetente e contro la cui decisione si appellata la Procura europea (il cui acronimo è Eppo), oggi rappresentata a Latina dal sostituto procuratore Giuseppe Bontempoo.

L’appello è incardinato presso il II collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Francesca Coculo, che ha rinviato al prossimo 25 giugno in quanto le nomine di diverse avvocati, tra cui quella di Lorenzo Magnarelli, che ha sollevato l’eccezione preliminare, non sarebbero valide. Infatti, le nomine degli avvocati sarebbero dovute passare prima da un procuratore speciale che a sua volta avrebbe dovuto indicare gli avvocati dei vari indagati.

Ad ogni modo, tra le persone coinvolte, ce ne sono diverse che si muovono nell’ambito pontino: una, come detto, è l’imprenditore Alessandro Zomparelli. Il 47enne, perito industriale, alle scorse elezioni amministrative. era candidato nella lista del sindaco di Terracina Francesco Giannetti. Le elezioni non andarono brillantemente, in quanto l’imprenditore ottenne 9 preferenze, ma, a giudicare dalle accuse che gli muovono i procuratori europei, la sua area d’affari sarebbe molto vasta. Peraltro, l’impegno in politica sembra essere stato molto attivo nella scorsa primavera 2023: ad aprile dello scorso anno, Zomparelli, come responsabile provinciale di Rinascimento – la lista dell’ex sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi – si trovava con i massimi esponenti del centrodestra pontino a sostegno dell’allora candidata a sindaco di Latina, Matilde Celentano

Tra i capi d’imputazione contestati ci sarebbe quello di aver agevolato la società emiliana Area Spa ad evadere l’Iva, tramite la Centomondi srl da lui amministrata. Quest’ultima, secondo gli inquirenti, è una società cartiera inserita in una frode carosello che, acquistando prodotti informatici da società estere, li avrebbe rivenduti sottocosto omettendo sistematicamente il pagamento dell’Iva ed emettendo fatture per operazioni inesistenti per quasi 3 milioni di euro. Il reato contestato sarebbe stato commesso a Sonnino da luglio a settembre 2018. Stessi schemi adottati insieme ad altri indagati (tra cui la sua compagna, indagata anche lei), in concorso con Zomparelli, anche con la società Monitore Servizi Integrati Innovativi Qualità srl con sede a Latina. La società che ha sede effettiva in Piazza Moro avrebbe come dominus effettivo e reale il predetto Zomparelli, imprenditore non noto al grande pubblico, ma sicuramente finito nel mirino della Procura Europea.

L’occhio degli inquirenti è finito, poi, su un’altra società sempre riconducibile a Zomparelli: si tratta della Di.Elle srl con sede a Latina. Il meccanismo fraudolento sarebbe sempre lo stesso: acquistare prodotti informatici dall’estero e rivenderli sottocosto omettendo il pagamento Iva e emettendo fatture false nei confronti di altra società del giro. Sottrazioni al fisco che la Procura europea calcola in milioni di euro. Attenzionata e sempre nella galassia Zomparelli la società Susiti srl di Latina. Medesimo meccanismo e reato contestato a lui e al fondano Domenico Massa, al sezzese Ilario Gatta e al terracinese Cristian Cicerani, attuale presidente dei revisori dei conti del Comune di Terracina.

Altre società riconducibili a Zomparelli finita ai raggi X sono la latinense Zetatech srl, la Ma&Ma srl di Sabaudia, la Ncs di San Felice Circeo, la MP Tech srl di Terracinae la Tecno Trades srl di Maranello (Modena), con una evasione Iva contestata da 10 milioni di euro.

Secondo gli inquirenti, Zomparelli insieme agli emiliano Corrado Mussini e Amerigo Bertolini, sarebbero gli organizzatori del presunto sodalizio. Personaggi e società sotto traccia che, secondo la Procura Europea, avrebbero messo in piedi un giro d’affari milionario. Una indagine partita da Latina e condotta dal Nucleo Pef della Guardia di Finanza e poi avocata dalla Procura Europea per il tipo di reati e l’ammontare dei soldi contestati. Decine le richieste di misure cautelari avanzate da Procura e Guardia di Finanza, successivamente respinte dal giudice per le indagini preliminari di Latina, Giuseppe Cario, il quale, come detto, si è dichiarato incompatibile.

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