MARRAKECH EXPRESS, AUTO RUBATE E VENDUTE ALL’ESTERO: GIUDIZIO IMMEDIATO PER 11 PERSONE

Marrakech Express: il Tribunale di Latina ha fissato l’udienza preliminare per le undici persone coinvolte nel giro di auto di lusso rubate in Italia e vendute all’estero

Saranno undici gli indagati a comparire in udienza preliminare il prossimo 3 marzo 2022 con l’accusa, a vario titolo, di furto e riciclaggio internazionale di veicoli, ricettazione, appropriazione indebita, truffa, falso ed estorsione.

A deciderlo è stato il Giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese d’accordo con la richiesta del sostituto procuratore di Latina Giuseppe Bontempo per il giudizio immediato.

Ad essere giudicati le undici persone che, lo scorso ottobre 2021, sono finite in carcere per un’inchiesta portata avanti dai sostituti Bontempo e De Luca, la cui ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip è stata eseguita dai poliziotti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Roma e del Distaccamento di Aprilia.

Per alcuni episodi criminali, l’accusa contesta l’aggravante della transnazionalità, anche grazie alla collaborazione della Polizia di Frontiera dell’aeroporto di Ciampino.

Secondo gli inquirenti, la banda sarebbe stata in grado di immettere nel mercato clandestino, italiano ed estero, decine di auto rubate al giorno, scadenzando con estrema precisione la sequenza di tutte le operazioni illecite necessarie per la  nuova identità del veicolo. Una complessa filiera di azioni criminali, affidata a diversi sodali, alcuni storicamente legati alla banda per capacità criminali e competenze tecniche, altri occasionali. 

Ad affrontare l’udienza preliminare saranno Nabil e Acheraf Salami di Cori, Enzo e Riccardo Virgili 71enne e 36enne di Lanuvio, Umberto Iacomussi 38enne di Cisterna, Danilo Rotella 26enne di Aprilia, Benito Martellacci 72enne di Aprilia, Simone Misciosia 34enne di Aprilia e Renzo Marchioro 45enne di Latina.

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Gli uomini coinvolti, secondo le risultanze dell’indagine, non parlavano quasi mai al telefono e, le rare volte in cui erano costretti a comunicare, utilizzavano un linguaggio sintetico e codificato. Per proteggere la loro attività acquisivano da fornitori francesi targhe e documenti falsi che servivano per dotare le auto destinate nel territorio francese. 

In sei mesi di indagini, gli investigatori della Polstrada hanno arrestato quattro persone (di cui una in Francia) e ne hanno denunciate altre dieci. Inoltre hanno recuperato e restituito agli aventi diritto, 33 veicoli di ingente valore quantificabile in oltre due milioni di euro.

Risultano indagati a piede libero iErnesto De Cavi di Lanuvio, Maurizio Longo di Roma, Ugo Rufini di Latina, Angelo Carboni di Sezze, Fausta Pironi di Sezze, Massimo Lazzarini di Latina, Amedeo Lilli originario di Velletri ma residente in provincia di Pavia e Saverio De Benedictis residente in provincia di Avellino.

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