Sia chiaro che quando si tratta delle restituzioni volontarie di parte del proprio stipendio da parte di un parlamentare o consigliere regionale del Movimento a 5 Stelle a favore del fondo per le scuole pubbliche del Paese (progetto “Facciamo EcoScuola” per cui sono stati accantonati ad oggi 3mln di euro) o, come durante la passata legislatura, a favore di un fondo di microcredito per le Piccole e Medie Imprese (26mln di euro complessivamente depositati), la questione può essere affrontata solo da un punto di vista politico e non giuridico. L’elettore pentastellato sulla base delle rendicontazioni e delle restituzioni effettuate dai singoli rappresentanti dell’M5S è libero di farsi la propria opinione e di ritenere il rapporto di fiducia con il proprio rappresentante più o meno tradito, o più o meno rinsaldato.
NESSUNA DIMENTICANZA DI TRANO AGLI OCCHI DEL CAPOGRUPPO
Nel quadro del confronto politico è necessario sottolineare come sia vero che il deputato Raffaele Trano non rendiconti mensilmente le spese e la sua ultima restituzione risalga al 31 agosto 2019, ma è altrettanto corretto specificare che lo staff “Tirendiconto” dell’M5S, composto dal capogruppo e dal tesoriere, abbia posto ai propri membri come termine ultimo per la restituzione parziale degli emolumenti percepiti dal settembre al novembre 2019 la data del 31 gennaio 2020. I capigruppo delle 2 Camere sostanzialmente acconsentirebbero a una rendicontazione trimestrale da inviare allo staff entro i due mesi successivi. Entro l’ultimo giorno del secondo mese di rendicontazione il parlamentare è tenuto a disporre il bonifico di restituzione. In caso di prolungati ritardi nei pagamenti ai reiterati richiami da parte dello staff la questione verrebbe successivamente demandata al giudizio dei probiviri.
UN TRIMESTRE DA RESTITUIRE ENTRO IL 31 GENNAIO 2020
La segreteria politica di Trano assicura che entro la fine di gennaio verrà restituito un ammontare intorno ai 6mila euro a seguito di una rendicontazione che lo staff ha suggerito di compilare già dai primi di dicembre. Dal marzo 2018 ad oggi il commercialista di Gaeta ha corrisposto 35.154,21 euro suddivisi in una somma forfettaria comune, a cui si sono sottoposti tutti i parlamentari grillini per il periodo che va dal marzo al giugno 2018, e in 14 tranche mensili dal luglio 2018 all’agosto 2019 ciascuna pari a 2mila euro.
RITARDO NELLE RESTITUZIONI DA PARTE DELLA SENATRICE PACIFICO
La rendicontazione e i soldi restituiti dalla senatrice Marinella Pacifico sono fermi al 31 maggio 2019. Il totale restituito dal marzo 2018 alla primavera scorsa ammonta a 28.500 euro suddivisi nel forfait di 6500 euro dei primi tre mesi di Legislatura e in 11 mensilità da 2mila euro. Le mensilità che vanno da giugno a agosto non risultano oggetto di restituzione. L’insegnante di Latina ha dichiarato in maniera esplicita al telefono di non voler fornire sui ritardi nei pagamenti alcun tipo di spiegazione a “Latina Tu“.
RITARDO DI 1 ANNO CUMULATO DALLA PERNARELLA
La consigliera regionale Gaia Pernarella è ferma addirittura al dicembre 2018: la somma versata dal marzo 2013 è pari a 200.947,28 euro. Molto meno della consigliera di Tarquinia Silvia Blasi, alla Pisana dalla stessa consiliatura, che ha già restituito 235.439 euro, meno dell’ostiense di adozione Davide Barillari, che all’agosto 2019 ha corrisposto € 216mila, leggermente di più della pomentina Valentina Corrado, che all’agosto 2019 ha trasferito 196mila euro e di Devid Porrello che, pur essendo quasi puntuale nelle restituzioni aggiornate allo scorso agosto, ha versato dall’inizio della scorsa legislatura 191.158,35 euro. Tutti e cinque i consiglieri al secondo mandato hanno rifondato una cifra complessiva superiore alla capogruppo Roberta Lombardi (172.709,96 €) che tra il 2013 e il 2018 era deputato alla Camera.
MOTIVAZIONI NOTE ALLO STAFF, MA CRITICABILI DAGLI ELETTORI
Al telefono la traduttrice e interprete terracinese spiega di aver esposto a suo tempo allo staff di Tirendiconto le ragioni del ritardo nei versamenti che risiederebbero in una spesa imprevista occorsale durante la primavera 2018. Se dal punto di vista umano le motivazioni confidate dal consigliere regionale possono essere comprensibili, la valutazione politica non può essere positiva fino al momento in cui il gap temporale accumulato non venga colmato.