L’ORDINANZA REVOCATA NEI LUOGHI A RISCHIO FRANA: CONTESA TRA SINDACO E OPPOSIZIONE

Monte San Biagio
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Risponde il sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale sull’ordinanza revocata per le strade in Via Fonneto e Via Oliveto. Ma l’opposizione non ci sta

Ha risposto immediatamente il primo cittadino di Monte San Biagio alle critiche dell’opposizione sulla revoca dell’ordinanza per via Fonneto e Via Oliveto.

L’ordinanza risalente al 1991 disponeva lo sgombero di tutte le abitazioni delle due strade per via di un evento franoso verificatosi il 9 ottobre 1991. Su tali zone classificate dal PAI (Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico) come aree a pericolo di frana molto elevato, nel 2012 – ricordavano i consiglieri di opposizione “Monte San Biagio Futura” Guglielmo Raso, Ermanna Casale e Gianpiero Trani (“Monte San Biagio Futura”) e Gesualdo Mirabella (“Siamo Monte San Biagio”) – il Consorzio di Bonifica Sud Pontino terminava l’installazione delle barriere paramassi tutt’ora esistenti.

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Immediata la risposta del primo cittadino Federico Carnevale: “Voglio sottolineare che le decisioni prese si fondano su dettagliati studi e valutazioni tecniche. Le ragioni per la revoca dell’ordinanza sono supportate da un’analisi accurata. L’Autorità di Bacino ha attentamente esaminato la situazione e ha autorizzato la riapertura delle strade, con conseguenti lavori di asfaltatura. È plausibile presumere che anche gli edifici presenti nell’area siano stati tenuti in considerazione durante la loro valutazione.

Per quanto riguarda la zona del PAI, è vero che esiste un vincolo legato al rischio di caduta massi, un vincolo che però affligge quasi tutte le aree montuose del nostro Comune di Monte San Biagio. L’ordinanza di revoca offre l’opportunità di sanare gli edifici tramite apposita procedura presso il PAI, l’organo preposto a gestire queste situazioni. Desidero ricordare che sono già stati rilasciati diversi nulla osta per la sanatoria di edifici situati in via Macchioni, zona che presenta lo stesso livello di pericolosità di caduta massi delle aree in discussione, ovvero via Oliveti e via Fonnetto.

Nel mio decimo anno di mandato, ho lavorato incessantemente, ho studiato e ho programmato per il bene della nostra comunità. Posso non comprendere le motivazioni dei consiglieri di opposizione, ma se pensano di poter fare meglio, li invito a provare. Ci tengo a sottolineare che le mie azioni non sono motivate da una campagna elettorale. Non ho la possibilità di candidarmi per un terzo mandato da Sindaco. Sono un tecnico e le decisioni che prendo sono sempre nel miglior interesse della comunità che amo e a cui servo.

Se i consiglieri di opposizione credessero veramente che l’ordinanza in questione mette in pericolo la popolazione, avrebbero l’opportunità di contestarla davanti al TAR o di denunciarmi per abuso di potere alle autorità competenti. Non penso che spingeranno così tanto la loro opposizione, poiché nemmeno loro sembrano realmente credere in ciò che sostengono. Le loro argomentazioni sembrano essere solo un tentativo di sminuire un’azione che risolve una situazione trascurata per troppo tempo. Il mio obiettivo è e continuerà ad essere lavorare per il bene dei cittadini e trovare le migliori soluzioni per la nostra comunità”.

A stretto giro è arrivata la risposte dei consiglieri comunali d’opposizione che non raccolgono il guanto di sfida: “Non raccogliamo le “sfide” del Sindaco ad impugnare innanzi il TAR la sua ordinanza: e ciò per un semplice motivo. Il Sindaco – e qualche suo collega di maggioranza – dovrebbe ben sapere che il Consigliere Comunale ha legittimazione attiva ad impugnare solo i provvedimenti direttamente lesivi della sua funzione: quindi, non sono certo i Consiglieri a poter impugnare la sua ordinanza. Alle critiche si risponde nel merito, e non tentando di delegittimare i propri contraddittori. Che il Sindaco dica con chiarezza se e come intenda avviare la procedura per la rimozione del vincolo PAI. E precisi che il parere dell’Autorità di Bacino è strettamente limitato al solo intervento di manutenzione stradale”.

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