L’ONE MAN SHOW DI PROCACCINI CHE SE LA PRENDE CON LA DIPENDENTE DEL SUAP

Nicola Procaccini (immagine tratta dal video de Il Messaggero)
Nicola Procaccini (immagine tratta dal video de Il Messaggero)

La conferenza stampa di Procaccini a inviti e porte chiuse: l’europarlamentare se la prende con la dipendente comunale

Un incontro mattutino molto riservato quello dell’europarlamentare Nicola Procaccini indagato per turbativa d’asta e induzione indebita a dare e promettere utilità nell’ambito della maxi inchiesta di Procura, Guardia Costiera e Carabinieri, la quale, solo una settimana fa, ha terremotato l’amministrazione Tintari con le dimissioni della Sindaca, di 14 consiglieri comunali e il conseguente commissariamento.

Una vera e propria rivoluzione a Terracina, eppure Procaccini, che ha provato anche a interferire con gli organi inquirenti durante l’inchiesta, sembra sicuro di sé e invece di difendersi nelle sedi competenti, lo fa mediaticamente. E non che in questi giorni avesse lesinato post su Facebook gridando al fango e rappresentando Terracina come una città che “profuma di pulito”.

Tanto per ricordare, Procaccini è indagato per due episodi. Nel primo avrebbe abusato dei suoi poteri, compiendo atti idonei, diretti in modo non equivoco ad indurre una dipendente dell’ufficio Suap del Comune di Latina, a velocizzare l’istruttoria e a rilasciare la licenza per la conduzione di spettacolo viaggiante all’impresa “Oasi Sea Park in modo indebito, in quanto il responsabile risultava residente a Roma dove era pure la sede legale dell’impresa, per cui il rilascio della suddetta licenza avrebbe dovuto essere richiesto al comune di Roma. “In particolare – spiega l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota – Procaccini contattava telefonicamente la dipendente del Suap – servizio sviluppo economico – rimproverandola, con tono autoritario, tanto da farla scoppiare a piangere, per l’eccessivo tempo che stava impiegando per il rilascio della licenza per la conduzione di spettacolo viaggiante all’Oasi Sea Park e per le difficoltà frapposte, minacciandola che avrebbe assegnato la pratica ad altro funzionario”.

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Nella seconda vicenda constatata dalla magistratura, Procaccini è invece indagato anche per turbativa d’asta insieme a Gianni Percoco, Corrado Costantino, Roberta Tintari, l’attuale assessore al Turismo Danilo Zomparelli, il consigliere comunale Marcello Masci, il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia a Terracina Fabio Minutillo e all’amministratore di “Mare e Monti 2018” Mario Avelli. Masci e Minutillo si sarebbero accordati, secondo gli inquirenti, con Procaccini, Percoco, Tintari e Zomparelli per far svolgere il servizio di assistenza e salvataggio sulle spiagge di Terracina alla coop Mare e Monti, così da fargli ottenere un contributo di oltre 40mila euro senza procedura pubblica.

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Ebbene, in particolare per la prima vicenda per cui una dipendente del Suap si mise persino a piangere una volta maltrattata dall’europarlamentare, Procaccini ha voluto precisare stamani, a Terracina, nel corso di un one man show, citando anche per nome la succitata dipendente che non è né indagata e che ha dimostrato nel corso delle indagini di fare null’altro che il suo lavoro.

Per Procaccini l’impresa “Oasi Sea Park” di tal Luca Rasi è da rispettare perché è “persona degnissima, tra l’altro fratello di Guido Rasi, Presidente dell’Ema, e consulente del Governo per il Covid“. Ecco per l’europarlamentare se uno è fratello del Presidente dell’Agenzia Europea per i Medicinali (in realtà il medico Guido Rasi è stato Direttore esecutivo, la Presidente è Lorraine Nolan), ha diritto all’interessamento di un ex Sindaco e ora deputato europeo per la sua pratica ferma dentro un ufficio comunale.

E ancora, l’ex Sindaco descrive la vicenda come “ironica”: il povero istante, ossia Luca Rasi, ha dovuto cambiare residenza (come peraltro avrebbe dovuto fare chiunque). “Da parte mia non c’è stato accanimento nei confronti della dipendente. Il mio intervento è legittimo come capo di un’amministrazione nei confronti di una dipendente dell’Ente per evitare un’omissione di atti d’ufficio. A conclusione di tutto questo, il procedimento è risultato favorevolmente secondo la fallace interpretazione di Graziella (nda: la dipendente del Suap rimproverata”.

Io rischio – ha aggiunto Procaccini – da 6 a 10 anni di carcere per aver fatto un rimprovero giusto e sacrosanto da Sindaco a una dipendente comunale. Io mi domando chi può essere così pazzo da candidarsi a sindaco rischiando una roba del genere. Di questo passo solo i delinquenti si candideranno“.

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