LOAS: TAR SOSPENDE INTERDITTIVA ANTIMAFIA ALLA SOCIETÀ DI APRILIA

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Il Tar di Latina accoglie il ricorso della Loas Italia Srl e sospende l’interdittiva antimafia emessa a suo carico dalla Prefettura

L’uscita della Loas dalla White List imposta dalla Prefettura di Latina, ossia quell’elenco delle ditte che hanno ottenuto la certificazione antimafia, era stato inteso dalla medesima Prefettura, interpellata dalla Provincia di Latina per avere copia dell’avvenuta cancellazione, un provvedimento che equivale niente più e niente meno che a un’interdittiva antimafia.

Sulla scorta di quella esclusione e dell’incendio del 9 agosto, la Provincia aveva concluso l’atto di diniego al rinnovo dell’autorizzazione unica ambientale nei confronti della Loas.

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Ora, il Tar ha accolto la richiesta della Loas, sospendendo il provvedimento con cui era stata rigettata l’istanza presentata dalla società di Aprilia il 30 dicembre 2019 per rinnovare l’iscrizione nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa.

Per i giudici del Tar, infatti, che dovranno pronunciarsi il 24 marzo 2020 nel merito, esiste il fumus boni iuris, cioè la presunzione dell’esistenza di sufficienti presupposti. Il ragionamento applicato è riferibile all’inchiesta della DDA denominata “Dark Side” (2017) sul traffico illecito dei rifiuti intorno a una cava di Aprilia. L’inchiesta ha sì coinvolto Antonio Martino, uno dei soci della Loas con una quota del 50% che ha patteggiato la pena, ma non vede il suddetto traffico illecito dei rifiuti finalizzato all’associazione per delinquere. Ossia uno dei motivi per cui scatta l’interdittiva antimafia.

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