Truffa e peculato all’Asl di Latina: arrivano due licenziamenti per i due veterinari Umberto Scisione e Piero Giuliani coinvolti nell’inchiesta dei Nas
Due provvedimenti, tramite delibera del Direttore Generale dell’Asl Silvia Cavalli, licenziano senza preavviso altrettanti dipendenti dell’Asl. Si tratta dei veterinari Umberto Sciscione e Piero Giuliani condannati a ottobre 2022 per truffa e peculato.
L’anno scorso, infatti, il collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Francesco Valentini, ha condannato i due veterinari, all’epoca dei fatti contestati in servizio alla Asl di Latina, a 1 anno e 6 mesi di reclusione, più 600 euro di ammenda e le spese processuali. Finiva così la vicenda giudiziaria, almeno in primo grado, per Umberto Sciscione e Piero Giuliani, difesi dagli avvocati Fiore e Ciotti. La Asl, a cui il Tribunale ha riconosciuto il risarcimento per il danno (da quantificare in sede civile), era parte civile assistita dagli avvocati Leone e Archidiacono.
Il Pubblico Ministero Daria Monsurrò aveva chiesto le condanne per Piero Giuliani, originario di Sabaudia, e Umberto Sciscione, di Pontinia: 2 anni e 8 mesi per il primo (accusato anche di peculato), 2 anni e 4 mesi per il secondo.
I due veterinari, secondo l’accusa – in ragione di una inchiesta condotta dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano – tra il 2010 e il 2014 sarebbero stati più volte assenti dal luogo di lavoro, pur risultando presenti per la Asl di Latina: Sciscione, secondo l’accusa, oltre 60 giorni; Giuliani addirittura 215 giorni. Ecco perché avrebbero percepito denaro non lavorando: una truffa nelle ipotesi dell’accusa.
Giuliani era accusato, inoltre, di peculato e abuso d’ufficio per aver utilizzato le auto aziendali a fini privati. Reati che sono sempre stati negati dagli imputati che hanno invece sostenuto che le assenze erano conteggiate dall’Asl di Latina L’indagine, iniziata nel 2014 dai Carabinieri Nas di Latina, portò al licenziamento dei due medici dall’Asl di Latina. Successivamente Sciscione e anche Giuliani furono reintegrato nell’azienda sanitaria locale. Ora è arrivato un nuovo provvedimento di licenziamento.