LAZIO: “PANDEMIA HA ACUITO IL FENOMENO DELLA PEDOFILIA”, IL RESOCONTO DELLA POLIZIA POSTALE

pedofilia


La Polizia Postale del Compartimento
Lazio fa il resoconto dell’attività in tema di contrasto alla pedofilia

“La pedofilia è una minaccia costante all’integrità di bambini e ragazzi che oggi travalica il mondo reale e si diffonde anche online. Nella Giornata Nazionale per la lotta alla pedofilia, La Polizia Postale e delle Comunicazioni ribadisce il suo impegno, innanzitutto repressivo, nella protezione delle piccole vittime di un crimine aberrante e vergognoso.” Afferma il Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Lazio, dr. De Martino.

“Quanto accaduto negli ultimi due anni per l’emergenza pandemica, ha accelerato i processi di avvicinamento tra bambini e internet, ha intensificato il rapporto di reciproca attrazione che già esisteva tra adolescenza e servizi di rete sociale online ed ha influenzato le abitudini quotidiane di ognuno di noi, imponendo una relazione sempre più stretta con il mondo virtuale, mostrando però altrettanto velocemente il suo lato oscuro.” prosegue il dr. De Martino.  

Si riconferma infatti un trend preoccupante per cui la pedofilia diventa un pericolo imminente anche per i bambini più piccoli: nella fascia di età da 0 a 9, il Compartimento Lazio ha identificato un totale di 5 vittime, mentre nella fascia 10-13 anni, sono 19 le vittime accertate di reati connessi alla pedopornografia, ad atti sessuali con minori e all’adescamento minorile. Incrementi complessivi pari al  47% nel 2021 nel numero dei bambini coinvolti in casi di pedopornografia e adescamento, affermano come socialnetwork, videogiochi e messaggistica possano costituire una grande opportunità di crescita ma anche un pericolo a cui prestare la massima attenzione.

Chi in modo criminale sfrutta la rete per nascondersi, per nutrire le sue fantasie deviate sa quanto sia stretto il rapporto tra le piccole vittime e i devices tecnologici: nel 2021 sono stati ben 588 i casi trattati dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Lazio, casi nei quali famiglie e vittime sono state costrette a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti consapevoli, con la circolazione illegale di immagini di violenza, con la condivisione in circuiti apparente anonimi, sulle darknet, di confessioni di fatti di abuso.

A riprova dell’aggravamento della minaccia contro infanzia e adolescenza in rete, cresce il numero di soggetti indagati per reati di pedopornografia e adescamento denunciati all’Autorità Giudiziaria dal Compartimento Lazio, più precisamente, nr.7 soggetti tratti in arresto e 116 indagati a vario titolo per i reati di adescamento di minori e di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico; procedendo contestualmente al sequestro di oltre 19.095 gigabyte di contenuti multimediali di tale illecita natura. Nel primo trimestre del 2022 tuttavia, la situazione sembra ulteriormente preoccupare poiché cresce il numero degli arrestati rispetto al 2021 che si è concluso con un totale di 7 arrestati, mentre il primo trimestre 2022 ha già fatto registrare nr.3 arresti ed una custodia cautelare in carcere. Prosegue il Dirigente testimoniando un trend:

“È purtroppo triste la constatazione che, nell’ultimo anno, sempre più spesso l’analisi delle immagini pedopornografiche e le attività investigative svolte su tutto il territorio nazionale, con il coordinamento del CNCPO, consentano di salvare piccole vittime, oggetto di abusi sessuali reali perpetrati da soggetti che appartengono alla loro cerchia di fiducia. Si tratta di un dato che ribadisce l’impegno operativo che la Polizia Postale e delle Comunicazioni esprime quotidianamente e dichiara tuttavia anche la concreta pericolosità crescente dei soggetti che usano la rete per scopi di adescamento e pedopornografia. La complessità di questa minaccia impone continui sforzi di adeguamento e una sinergia costante, sia con i collaterali organismi esteri di polizia che con il mondo dell’associazionismo attivo per la tutela dei minori, in un’ottica di sistema in cui la prevenzione integra l’opera repressiva che con grande assiduità e impegno gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni portano avanti ogni giorno.”

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