L’AVVOCATO DELLA LEGA NAVALE CHE VALUTA I DIRIGENTI: QUELLA CONCESSIONE CHE NON DOVEVA DECADERE

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Tutte le mosse dell’avvocato col conflitto d’interessi per non far decadere la concessione demaniale marittima della Lega Navale Italiana

Accusato di corruzione, l’avvocato 40enne Giuseppe Mosa, come Presidente del nucleo di valutazione del Comune di Terracina, avrebbe abusato dei suoi poteri per far sì che il Dirigente demanio marittimo Corrado Costantino procedesse ad annullare in autotela il procedimento di decadenza della concessione demaniale marittima TE161 gestita dall’Associazione Lega Navale italiana. Lo stabilimento balneare a cui l’avvocato Mosa tiene è il Lido di Enea, la cui rappresentanza legale è in capo al commissario Angelo Riva, ex ammiraglio in pensione della Marina Militare. Questa è l’ipotesi della Procura di Latina e dei Carabinieri di Terracina.

Fu la Capitaneria di Porto, ad agosto 2019, ad accertare che presso il Lido di Enea sarebbero stati edificati manufatti non autorizzati. Inoltre, all’interno del Lido, c’è un chiosco bar gestito di fatto dall’amministratore di un’altra ditta, la Mago s.r.l.s., in subaffitto con la Lega Navale. Solo che per la Guardia Costiera quella gestione del bar è abusiva poiché priva di autorizzazione.

Dopo tre mesi, a novembre 2019, il settore demanio marittimo del comune di Terracina, in ragione dei controlli effettuati dalla Guardia Costiera e degli abusi accertati, non può che comunicare alla Associazione Lega Navale italiana l’avvio del procedimento di decadenza della concessione.

Una decadenza che fa attivare l’avvocato Giuseppe Mosa, interessato affinché la concessione rimanesse intatta, sia con il dirigente Costantino che con l’allora Sindaco facente funzioni Roberta Tintari. Pressioni da parte di Mosa esplicitate in una conversazione captata con lo spyware (virus informatico) dagli investigatori che sentono dire al capo settore del demanio marittimo, Carlo Sinapi, le seguenti eloquenti parole: “E io me so sentito già arrivà… mi ha detto l’assessore, mi ha detto che mi vanno minacciando, che me fanno le denunce a me, cioè io vorrei sapere, ma il disonesto o l’Illegale sono io o è qualcun altro… che non fa, che non fa le cose…“.

In seguito, l’avvocato Mosa si informa direttamente con Costantino, anche perché la Lega Navale, da ciò che si evince dalle conversazioni intercettate, è un suo cliente storico al quale è legato particolarmente: “Un provvedimento di decadenza – dice Mosa a Costantino – sarebbe eccessivo e completamente sproporzionato”. E ancora, sempre Mosa, riferito alla Lega Navale: “Avevano un grosso rapporto con il sindaco passato, con Procaccini che hanno anche chiamato“.

Al contempo, mentre parla con Mosa, Costantino informa anche il Sindaco Tintari. L’intento, secondo gli inquirenti, è quello di trovare il modo per non procedere alla decadenza della concessione.

Il batti e ribatti tra Mosa che fa gli interessi del cliente, ma che è al contempo Presidente del Nucleo di Valutazione del Comune, e Costantino che spiega quali siano stati gli abusi al Lido d’Enea, tra cui il chiosco-bar gestito da un terzo non autorizzato, continuano e pare non riescano a trovare una “quadra”. Poi, Mosa chiede a Costantino di parlare col capo settore demanio, Carlo Sinapi, quello preposto alla pratica di decadenza della concessione. Mosa ragguaglia Costantino sulla memoria difensiva che presenterà per la Lega Navale: “Tu però, ovviamente, attento che lui non faccia, non vada avanti ovviamente, cioè perché la memoria è arrivata, questo è importante, cioè co Sinapi intanto parlaci“. E Costantino lo rassicura: “Gli parlo subito, sì“.

E ancora l’avvocato istruisce il Dirigente su cosa dovrà dire al settore del demanio marittimo: “La sentenza del TAR se tu gli dici che l’amministrazione prima di fa’ na decadenza si deve bilanciare perché per questo l’amministrazione fa anche attività utile deve bilanciare gli interessi contrapposti…alle brutte se dovessimo ave’ difficoltà con archiviazione diretta anche la sospensione in attesa dell’esito di un procedimento penale potrebbe essere ‘na cosa perché dice: io c’ho bilanciato l’interesse, ho valutato tutti gli elementi vediamo il procedimento che esito porta perché se il proseguimento mi viene del fatto non sussiste io amministrazione perché ti devo dichiara’ decadenza? Non sarebbe poi sbagliata come idea”.

Eppure Costantino è consapevole che il problema è di difficile risoluzione poiché la Capitaneria di Porto di Terracina sta dimostrando di non guardare in faccia nessuno: “Sai come funziona qua dentro…qualcuno telefona al demanio di Roma e il demanio di Roma mi chiama a me e mi dice che cosa state facendo in virtù di questo? Perché la Capitaneria di porto chiama il demanio che vogliono riscontro, questi della Capitaneria di porto mi stanno creando, mo te lo dico in via… non pochi problemi perché loro fanno i loro accertamenti dopodiché chiamano il demanio di Roma… sollecitate Terracina ad emettere i provvedimenti?” Questo sta succedendo“.

L’avvocato si preoccupa ma poi aggiunge: “Se dovesse succede ‘sta cosa la, la Lega Navale è grossa va forte“.

Ad ogni modo, come accennato, anche il Sindaco Tintaari viene interessato e l’aspetto è risaputo anche da Carlo Sinapi e Emanuela Marangon, rispettivamente capo settore e funzionaria del demanio marittimo.

Passa qualche settimana e nel corso di una riunione all’interno dell’ufficio del demanio marittimo, l’avvocato Mosa informa l’allora assessore Luca Caringi rispetto alla situazione della Lega Navale. Presenti anche Costantino e l’allora consigliere comunale Davide Di Leo. Per gli inquirenti il conflitto di interessi di Mosa è evidente: da un lato è l’avvocato delle Lega Navale che rischia di perdere la concessione, dall’altro, ricoprendo il ruolo di Presidente del Nucleo di Valutazione e componente dell’Organismo interno di valutazione delle performance del comune di Terracina (dal 2012), è deputato anche ad assumere decisioni sugli obiettivi raggiunti o meno e, quindi, sulla valutazione stessa dei dirigenti.

La Lega Navale e il Lido d’Enea è un punto fermo per l’avvocato Mosa: “La questione della Lega Navale Italiana sezione lido di Enea, per la quale si è aperto un procedimento non so se tu già lo sai di decadenza della concessione demaniale – rivolgendosi a Caringi – questi hanno parlato già con Nicola (nda: Procaccini)…la questione lui l’ha vista e ti dico io che tecnicamente ci sono grandissime possibilità di archivìarlo il procedimento perché non ci stanno gravità tali da determinare la decadenza della concessione”.

Alla fine del conciliabolo all’interno dell’ufficio del demanio marittimo, tutti decidono di dare in mano la pratica all’avvocatura comunale ma non all’avvocato dell’ente preposta, ossia Martina Iannetti, ma all’avvocato Lina Vinci: “Parla con Lina, Corrà – dice Mosa rivolgendosi a Costantino – parla con Lina, Lina è un pò più equilibrata sulle cose, parla con Lina, al limite con Lina una parola ce la posso spende anche io, è un pò più equilibrata”.

E, infatti, il dirigente Costantino dà la pratica proprio all’avvocato Vinci a cui chiede un parere. E la stessa avvocato Vinci fu sollecitata sulla questione, secondo i Carabinieri, dalla Sindaca Tintari.

A gennaio 2020, l’avvocato Vinci, dopo aver evaso il parere richiesto, fa presene al dirigente del settore demanio, Corrado Costantino, che era a lui che faceva capo la decisione finale in merito alla irrogazione o meno della sanzione della decadenza.

E alla fine, a marzo 2020, con nota nr. 17336, il dirigente Costantino, dopo aver avocato a sé il procedimento di decadenza, togliendolo dalla cognizione del capo settore demanio Carlo Sinapi, dichiara l’annullamento in autotutela dell’avvio del procedimento di decadenza in capo al Lido d’Enea e quindi alla Lega Navale Italiana.

“Appare evidente – scrive il Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota nell’ordinanza “Free Beach – la rilevante influenza che l’avvocato Mosa è in grado di perpetrare sull’amministrazione comunale ed in particolare sul dirigente Costantino, essendo il Mosa il presidente del Nucleo di Valutazione che a fine anno dovrebbe valutare la performance del dirigente Costantino dalla quale ne discende la valutazione ed i relativi premi di performance che soventemente si sostanziano in riconoscimenti economici ed incarichi di vertice“.


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