A Latina trasporto pubblico in crisi tra misure restrittive anti-Covid-19 e proteste delle sigle sindacali nei confronti del gestore Csc: intanto il Comune manda al macero 11 autobus
Il servizio Tpl a Latina è oggetto di numerose critiche in ragione di tanti fattori incidenti, primo tra tutti il Covid-19 che limita la capienza, come da disposizioni nazionali e regionali, all’80%. Una percentuale che in origine, come consigliato dal Comitato Tecnico-Scientifico istituto dal Governo, avrebbe dovuto limitarsi al 50%. Sul piatto ci sono alcune soluzioni, a Latina, per ovviare anche al fatto che Csc, il gestore del Tpl locale, ha eliminato 14 mezzi riducendo del numero di 90 le corse. I disagi dall’inizio delle scuole non sono mancati.
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Disagi che non vengono di certo alleviati a sapere che il Comune di Latina, con determina apposita del Servizio Finanziarie e Partecipate, ha disposto la rottamazione e la radiazione di 11 autobus.
I mezzi, che facevano parte della flotta comunale, sono stati dichiarati inidonei il 9 luglio scorso dal Servizio Trasporti che ha richiesto all’Ufficio Economato la rottamazione e radiazione dal P.R.A. di 11 autobus come stabilito da una perizia valutativa risalente al 2018 e redatta dall’ingegnere Martone.
Una diagnosi di inidoneità che, in realtà, pendeva già da due anni (2018), sempre in ragione della medesima perizia. In quel caso, lo stesso Servizio Trasporti chiese la rottamazione non di 11 ma 8 autobus, facenti parte del parco autobus comunale composto di 33 mezzi di proprietà del Comune di Latina e dati in uso al precedente gestore Atral.
I mezzi in questione sono 3 Autodromo Man, 4 Autodromo Ale e 4 Iveco Minerva. Saranno rottamati al prezzo di poco più di 3900 euro dalla Officina Quadrifoglio di Latina, titolare del contratto di manutenzione, riparazione e revisione del parco auto comunale. Ecco, appunto, ma la manutenzione…
