Disposta la sorveglianza speciale per Maurizio De Bellis, il 56enne di Latina coinvolto negli anni in più storie criminali
I giudice del Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Roma Della Casa, Ciriaco e Fattori, su richiesta della Procura di Latina e in seguito alla proposta dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, hanno disposto la sorveglianza speciale per tre anni a carico del 56enne Maurizio De Bellis, attualmente imputato con rito ordinario nel processo scaturito dall’operazione di DDA capitolina e Carabinieri di Latina denominato Status Quo. La misura, di cui già il 56enne è stato oggetto anni fa (poi decaduta), prevede che De Bellis non possa uscire di casa dalle 21,30 alle 6,30 e non possa frequentare soggetti pregiudicati.
Il curriculum criminale di De Bellis, che attualmente si trova in una comunità a Palestrina, inizia addirittura nel 1982, così come ricostruiscono i magistrati, e si dipana fino al 2022 tra denunce, arresti, indagini e processi. Pericoloso per la magistratura dal 1998 al 2011, De Bellis lo è tuttora e costituisce un punto di riferimento per lo spaccio di droga a Latina e oltre.
La prima denuncia risale al 1982 per associazione per delinquere finalizzata ia furti, in seguito fu coinvolto in varie inchieste per droga e anche un tentato omicidio. Tanti i cosiddetti precedenti di polizia e le volte in cui è stato individuato dalle forze dell’ordine mentre in compagnia con altri pregiudicati
A luglio 2022, il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Mario La Rosa lo ha condannato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, a cinque anni di reclusione e 30mila euro di multa per aver passato a Via Neghelli, in piena zona Pub, oltre mezzo chilo di cocaina al pusher italo-filippino Ruki Mark Villalobos.
De Bellis fu coinvolto nel 2013 nell’operazione anti-droga “Balena Bianca” insieme ad altre 26 persone, mentre nel 2016 fu destinatario, da parte del Tribunale di Latina, di un provvedimento di confisca dei suoi beni. Le proprietà di De Bellis, per un valore di circa due milioni di euro, secondo gli accertamenti eseguiti, furono ritenute frutto di un accumulo illecito vista anche la sproporzione tra i redditi dichiarati da tutto il gruppo familiare. Furono oggetto di sequestro 15 immobili, tra cui una villa sulla Pontina e quattro appartamenti, un conto corrente, due libretti postali è un deposito bancario di 15.000 euro.
“Billy”, così come viene chiamato De Bellis, è un personaggio che, come detto, da anni rientra in fatti interni al crimine pontino, persino vittima di un attentato che, secondo i collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo, fu recapitato alla sua villa da Massimiliano Moro nel 2008, prima di essere ucciso nell’ambito della guerra criminale pontina nel 2010.
“Gli elementi esaminati – scrivono i giudici romani nell’applicargli la sorveglianza – inducono a ritenere che De Bellis viva, pressoché esclusivamente, di attività illecite, ponendo in essere in modo sistematico, professionale e praticamente abituale delitti consistenti prevalentemente in delitti di spaccio di sostanze stupefacenti, evidenziando una spiccata capacità delinquenziale del soggetto, che ha persistito nelle proprie attività criminali nonostante sia stato sottoposto a misure detentive, sia in fase cautelare che esecutiva, oltre che alla misura di sorveglianza speciale”.