LATINA, PESTAGGIO IN ZONA PUB: CONDANNA RIDOTTA PER BUGLIONE

Zona pub (foto d'archivio
Zona pub (foto d'archivio)

Zona pub violenta: ridotta la pena nei confronti del giovane di Latina che si era reso protagonista di un pestaggio nel luglio 2019

È stata la la Corte d’Appello di Roma a ridurre la pena per il ventenne di Latina Alessio Buglione, attualmente agli arresti domiciliari. I giudici hanno accolto il ricorso dopo la condanna emessa a dicembre 2020 dal Giudice per l’udienza preliminare Mario La Rosa.

Buglione era stato condannato col rito abbreviato a due anni e otto mesi, mentre la Corte d’Appello ha valutato per una pena minima di due anni.

L’ordinanza di custodia cautelare per Buglione e un complice minorenne che all’epoca aveva 17 anni era stato eseguita dalla Squadra Mobile di Latina nell’aprile 2020.

L’attività di Polizia Giudiziaria era scaturita a seguito della denuncia resa il 2 agosto 2019, presso la Questura di Latina, da parte di un giovane di 27 anni, il quale aveva dichiarato di essere stato oggetto di un brutale pestaggio la sera del precedente 24 luglio ad opera di ignoti nella zona cosiddetta “dei Pub”, luogo della movida latinense.

La violenza, sorta a causa di una innocente battuta rivolta dalla vittima nei confronti di una ragazza (all’epoca fidanzata di Buglione), aveva avuto come conseguenza il ricovero del 27enne presso l’ospedale Santa Maria Goretti dove era stato sottoposto ad intervento chirurgico a causa delle gravi lesioni riportate (frattura della parete laterale dell’orbita, dell’arcata zigomatica, della parete anteriore e laterale del seno mascellare).

Per tale aggressione, il giovane è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, con una prognosi iniziale di 20 giorni poi protratta fino a 47 giorni.
Nel corso delle indagini, coordinate dai Pubblici Ministeri Daria Monsurrò e Maria Perna (Procura minorile di Roma), e condotte dagli agenti della Squadra Mobile, era emerso inoltre come il diciassettenne che aveva preso parte al pestaggio avesse minacciato di stupro una ragazza amica della vittima. “Se non ti togli di mezzo ti tiro una stecca e ti stupro”.

Un quadro agghiacciante per cui il pm Monsurrò aveva dettagliato di come, peraltro, Buglione “non si poneva alcun limite nello sferrare dei colpi contro un giovane inerme avvalendosi per altro della forza del branco: elementi sintomatici di una personalità aggressiva”.

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