Che a Latina si muovono forti interessi economici e politici sull’opera dell’autostrada a pedaggio Roma-Latina non avevamo dubbi, ma che addirittura Santa Romana Chiesa – dopo partiti, associazioni di categoria e sindacati – sposasse acriticamente il progetto più inutile e dannoso del centro Italia, be’, questo, proprio non poteva aspettarselo nessuno. Con lo zampino di un commissario nominato dal Presidente di Regione Lazio Nicola Zingaretti, proveniente dal sindacato, la Cisl, che più di tutti ha ciecamente abbracciato, tramite il suo vulcanico Segretario Roberto Cecere, la propaganda per un’opera di cui pochi conoscono i contorni, mentre tanti millantano come il Sacro Graal per l’asfittica economia pontina.
È accaduto a Borgo Podgora, alla Parrocchia Santa Maria di Sessano, quando ad aprile 2019, tramite il giornale parrocchiale di Don Livio Di Lorenzo, l’attuale commissario straordinario dell’Ater di Latina Dario Roncon (da una vita cislino, per cui è stato Segretario Regionale Cisl Roma e Lazio; Segretario Generale; Segretario Cisl Latina) ha vergato il suo articolo a senso unico di propaganda autostradale.
Unica prescrizione in formato Dieci Comandamenti: non citerai mai la parola pedaggio.
Nell’articolessa di Roncon, infatti, non si accenna manco per sbaglio al fatto conclamato, e perno del meccanismo economico-finanziario incenerito dal Consiglio di Stato già a settembre 2018, che l’autostrada sarebbe a pagamento, nel senso che percorrerla costerebbe (da prescrizione del progetto ormai sul viale del tramonto), per difetto, Roma-Latina andata e ritorno, oltre 13 euro di pedaggio autostradale.
Al di là dell’omissione, in linea con quelle di politici, sindacalisti, rappresentanti di associazioni di categoria che l’hanno censurata per motivi propagandistici da sempre, l’opinione di Roncon è comunque rispettabile. E ci mancherebbe che non l’avesse, nonostante non si firmi come Commissario Ater di nomina da parte di un partito, i Dem di Zingaretti, che sopratutto a Latina non ha fatto altro che appoggiare un’opera compresi, però, gli oltre 120 milioni spesi e il danno erariale da oltre 20 milioni di euro certificato dalla Corte dei Conti. Dunque, si passi anche per buono (si fa per dire) l’impianto dell’articolo in odor di santità scritto da Roncon alla Parrocchia di Sessano che fa risalire i disastri economici e industriali del nostro territorio alla mancanza di una bella autostrada a pedaggio. Il punto è un altro.
L’autostrada a pedaggio, nel progetto di Autostrade del Lazio, è un project financing in cui il fulcro è un’associazione temporanea d’impresa di società private aggiudicataria di una gara d’appalto (prima della sentenza del Consiglio di Stato, ovviamente, che ne ha sancito l’invalidità). Ebbene, cosa ci fa un tema del genere su un giornale parrocchiale?
Chiaro che sarebbe esagerato (manco tanto) richiamare l’abusata citazione di San Basilio: “Il denaro è lo sterco del demonio”, ma Vita Di Casa Nostra, il bollettino di informazione e riflessione della Comunità Cristiana del parocco Don Livio Di Lorenzo tratta essenzialmente di temi quali i rapporti tra i fedeli e la Chiesa, di matrimoni, battesimi, al massimo qualche piccola realtà locale di Borgo Podgora. E infatti nel numero di aprile, dove la pravda autostradale è sbarcata in parrocchia a firma Roncon, gli articoli sono, nell’ordine, di questo tenore: 1. Lettere di Don Livio per la Pasqua; 2. La visita del parroco alle famiglie; 3. Gli incontri di preghiera eucaristica; 4. Pellegrinaggio a Medjugorje; 5. La “Pro Comunità di Borgo Podgora”; 6. Il capitello di Santa Rita; 7. Le Famiglie del Borgo: Rosa Visentin; 8. Artigiano che passione: Racano; 9. Momenti di vita comunitaria; 10. Battesimi e crucipuzzle di Sessano; 11. Matrimoni e anniversari; 12. Defunti.
Allora uno si domanderà: ma che ci azzecca, tra il crucipuzzle della parrocchia e Medjugorje, l’articolo “Parliamo della S.S. Pontina 148”?
Da dove nasce questo bisogno impellente da parte di Don Livio, il parroco di una comunità numerosa e importante come quella di Borgo Podgora?
Fosse l’opera dell’autostrada a pedaggio un tema tenuto nascosto, si capirebbe. Ma il tema, per l’appunto, è trattato a totale senso unico da parte dell’informazione locale che non fa che ospitare il pensiero, di frequente per nulla basato sui fatti (il segretario della Cisl, Roberto Cecere, pro-autostrada, ha ammesso candidamente di non sapere niente del progetto), di politici e responsabili di categoria che, alla maniera di Roncon, cianciano di sviluppo e posti di lavoro, promettendo un futuro roseo di industrie fiorenti in virtù di un’autostrada.
Una favola che si è rattrappita lungo il tempo, passando velocemente, nella sua prosopopea, dai 50mila posti di lavoro per il fantomatico cantiere a 5mila e poi a 3mila, anche da parte di quegli stessi fautori come il Presidente di Unindustria Latina Giorgio Klinger il quale dovette dire, nell’ambito di un’assemblea pubblica organizzata dal Comune di Latina ad ottobre 2016 dove era presente un contraddittorio (merce rara a Latina), che, in effetti, sì, i posti erano al massimo 4000.
Eppure, a Latina, sembra che nessuna delle parti politiche voglia prendere atto dell’inutilità del progetto, persino contrastante con i dettami del Libro Bianco sui Trasporti della Commissione Europea. E adesso anche i parroci, con i commissari straordinari dell’Azienda Territoriale Per L’edilizia Residenziale Pubblica della Provincia di Latina nominati dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (PD) il quale, sull’autostrada, all’indomani della sentenza tombale dei magistrati di Palazzo Spada, ha fatto il diavolo a quattro, avanzando anche ipotesi lunari tipo costruire l’autostrada a pedaggio con circa 3 miliardi di soldi regionali (chissà dove li aveva visti dalle parti della Pisana).
L’autostrada a pedaggio, ormai è chiaro a chiunque non abbia interessi, è la Salerno Reggio Calabria dei nostri tempi e della nostra provincia, l’opera pubblica, a favor di privato (il pedaggio se lo cuccherebbe quest’ultimo), più costosa del Lazio e tra le più dispendiose d’Italia. Soldi e niente più. Nessun progetto di mobilità e intermodalità per i cittadini e nessun desiderio di conoscerne di più, come ha potuto appurare l’ex presidente dell’Anpi Latina Giancarlo Luciani (che ha aderito al Comitato No Corridoio Roma-Latina), residente a Borgo Podgora, il quale, da buon cristiano, ha chiesto al parroco Don Livio di ospitare un commento diverso da quello di Roncon sul giornale parrocchiale, ricevendo di rimando nessuna risposta.
“Infatti l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori”. (Nuovo Testamento – Lettere di San Paolo: 1 Timoteo 6,10)