LATINA, MALTRATTATO ALL’AUTOLAVAGGIO. L’APPELLO DEGLI “AMICI DEL CANE”: “CHI CONOSCE QUELL’UOMO, CI CONTATTI”

CANE AUTOLAVAGGIO

Un cane “lavato” con la lancia dell’autolavaggio: l’episodio postato ieri sul web ha destato il totale disgusto dell’Associazione Amici del Cane di Latina Onlus

“Bisogna trovare il colpevole e farlo pagare per le violenze commesse”.
Così l’Associazione Amici del Cane di Latina ONLUS in un nota con cui i volontari, da sempre in prima linea sul territorio per la tutela dei diritti degli animali, esprimono il loro sdegno e sottolineano l’increscioso episodio.

Nel video (di seguito), si vede un uomo che – scrive l’Associazione Amici del Cane – “presso l’autolavaggio self service in via Don Torello a Latina… con la lancia per lavare le automobili dirige un getto potentissimo di acqua su un povero cane inerme e legato sotto l’autolavaggio“.

Non c’è modo di sapere se quest’uomo stava tentando di lavare il suo cane in maniera del tutto sconsiderata o stava compiendo uno spregevole atto di violenza – prosegue – rimane il fatto che un getto d’acqua così forte è peggio di una bastonata per qualsiasi essere vivente ed è considerato maltrattamento. Un atto riprovevole è stato inoltre l’aver ripreso questo episodio senza denunciarlo seduta stante alle autorità.

L’Associazione Amici del Cane di Latina – continua la nota – vuole lanciare un appello alla cittadinanza affinché chi ha visto questo episodio, chi ha riconosciuto l’uomo ripreso possa contattare l’associazione anche in maniera anonima e fornire un nome. La ONLUS farà di tutto affinché questa persona paghi per la violenza inflitta a un essere indifeso, una violenza che se solo avesse provato su sé stesso avrebbe potuto capire di quale portata è. Chiunque possa avere notizie, non abbia timore a contattarci e aiutarci a identificare questo individuo”. 

Un secondo appello dell’Associazione è quello di denunciare chi commette violenze contro gli animali, quando si assiste a episodi del genere – conclude il comunicato – non bisogna voltare le spalle e andare per la propria strada, o peggio fare un video. Bisogna chiamare le forze dell’ordine, Carabinieri, Guardie Zoofile. Chi filma questi eccessi di violenza e li mette on line è colpevole tanto quanto chi li perpetra

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