La nascita del gruppo 6000 sardine a Latina ha generato un vespaio di reazioni da parte dei latinensi e della politica.
Il gruppo, che attualmente conta più di 4000 iscritti, ha avuto un forte impatto mediatico nel capoluogo, anche se mancava la data, fino a ieri sera.
Infatti dopo un sondaggio terminato intorno alle 22, le sardine pontine hanno scelto: il 7 dicembre scenderanno in piazza.
L’annuncio è stato dato da una degli organizzatori tramite la pubblicazione di una nota nel gruppo che vi riportiamo integralmente.
LATINA NON SI LEGA
“Dopo la straordinaria partecipazione ai flash mob in Emilia-Romagna e nel resto d’Italia abbiamo deciso di organizzare un evento a Latina. La marea delle sardine non si arresta!
La destre sovraniste e populiste di questo paese e i suoi rappresentanti stanno instaurando un clima di odio e paura, dividendo il Popolo Italiano. Vogliono un Paese grottesco, dove si incentivano le disuguaglianze, l’odio e la guerra tra i più deboli.
È ora di dire basta! Stretti come un banco di sardine, ci uniamo per dire che questo non accadrà nel nostro nome.
È tempo di reagire a questa narrativa politica mendace sulle spalle degli Italiani.
Latina e la Provincia di Latina DEVE RISPONDERE, abbiamo bisogno di ognuno di NOI. Abbiamo bisogno di una piazza unita contro la violenza, abbiamo il dovere di dare una risposta, netta e storica. Perché la nostra città è un simbolo e insieme possiamo dimostrare che anche qui esiste una resistenza.
Latina è una città meravigliosa e la sua provincia anche, sappiamo cosa vuol dire accoglienza e lo dimostrano le culture diverse che hanno convissuto dalla sua nascita ad oggi.
La Lega non ci rappresenta.
Travolgiamo con la nostra marea il populismo. Scendiamo in piazza portando i valori di civiltà che sono scritti nella nostra Costituzione.
Diciamo basta!
Facciamo sapere al mondo che questa non è l’Italia che vogliamo.
Facciamo vedere che siamo lavoratori, studenti, giovani e anziani, donne e uomini, omosessuali e eterosessuali, bianchi e neri, siamo di Aprilia, di Bassiano, di Campodimele, di Castelforte, di Cisterna di Latina, di Cori, di Fondi, di Formia, di Gaeta, di Itri, di Latina, di Lenola, di Maenza, di Minturno, di Monte San Biagio, di Norma, di Pontinia, di Ponza, di Priverno, di Prossedi, di Rocca Massima, di Roccagorga, di Roccasecca dei Volsci, di Sabaudia, di San Felice Circeo, di Santi Cosma e Damiano, di Sermoneta, di Sezze, di Sonnino, di Sperlonga, di Spigno Saturnia, di Terracina, di Ventotene, che siamo tanti, che siamo gentili: senza violenze e senza bandiere vogliamo dire che non siamo come loro!”