LATINA, “IO E KATE”: LA COMMEDIA DI ALBERTO SORDI IN SCENA ALL’ATENEO DELLE ARTI

È liberamente ispirato alla commedia “Io e Caterina” di Alberto Sordi lo spettacolo “Io e Kate” in scena, domenica 26 marzo alle ore 18.30, all’Ateneo delle Arti di Valentina Zagami. Si tratta dell’ultimo evento che chiude la stagione di musica, danza e teatro che ha portato sul palco della struttura di via Don Torello 120 a Latina artisti provenienti da ogni parte di Italia.

Sul palco la vicenda di Alberto, architetto solitario e riservato intenzionato a vivere solo e a non dover rendere conto a nessuno. Questo acquista per sbaglio un robot di nome Kate, cameriera elettronica che svolge le mansioni domestiche. All’inizio tutto sembra procedere bene: Kate soddisfa puntualmente i numerosi compiti ma successivamente la situazione si complica, soprattutto quando il robot inizia ad apprendere il meccanismo delle relazioni umane attraverso la tv e gli sceneggiati televisivi. 

“Sono davvero orgogliosa di poter chiudere con questa commedia la stagione che ha animato l’Ateneo delle Arti da Ottobre fino a Marzo. Abbiamo registrato un grande successo di pubblico e questo non era scontato– ha spiegato la direttrice Valentina Zagami – Abbiamo portato a Latina un’offerta originale e d’autore, che ben si sposa con uno spazio off da poco più di 100 posti come questo. Terminato lo spettacolo, mi metterò subito al lavoro per la prossima stagione che avrà come obiettivo sempre quello di portare in città spettacoli in anteprima e che vadano a toccare le tre aree che caratterizzano la sezione formazione del mio centro, ossia la danza, la musica e la recitazione”.

Ad essere premiato, in quest’ultima data della stagione, sarà anche il pubblico dell’Ateneo delle Arti: “Chi ha assistito anche a solo uno degli spettacoli della stagione – spiega la direttrice – potrà ricevere uno sconto del 20% sul prezzo del biglietto. Basterà chiamare in segreteria e comunicare il proprio nome. E’ un modo per ringraziare chi ha creduto in questo progetto e ha deciso di sposare l’offerta culturale che l’Ateneo delle Arti ha predisposto per il territorio”.

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