I due uomini che hanno minacciato la consigliera comunale di Latina Maria Grazia Ciolfi accusati di minaccia a un pubblico ufficiale, danneggiamento a seguito di incendio e violazione di domicilio
Nella mattinata odierna, i militari della sezione operativa della Compagnia di Latina a conclusione delle attività d’indagine avviate in seguito al danneggiamento mediante incendio dell’autovettura in uso al Consigliere Comunale di Latina, Maria Grazia Ciolfi, con delega alla politiche ambientali, patrimoniali urbanistiche e produttive della Marina nonché vice presidente Commissione Governo del Territorio e Lavori pubblici, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa l’11 maggio dall’ufficio Gip del Tribunale di Latina ufficio gip, nei confronti del 32enne Valentino Mandrelli di Velletri e del 42enne Gianni Mastrostefano di Latina.
Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di “minaccia a un pubblico ufficiale, danneggiamento a seguito di incendio e violazione di domicilio”.
Le indagini, sia di natura tradizionale che tecnica, hanno consentito di ricostruire come gli arrestati, in concorso tra loro, Gianni Mastrostefano (ndr: candidato alle scorse amministrative 2016 con la Lista Calvi Sindaco), in qualità di mandante e Valentino Mandrelli, in qualità di esecutore materiale, usavano minaccia nei confronti del pubblico ufficiale al fine di costringerla ad omettere un atto del suo ufficio.
In particolare, l’atto intimidatorio, sarebbe stato posto in essere affinché non venissero sollecitati controlli presso il lotto sull’arenile di Latina in via Valmontorio, di proprietà di Mastrostefano sul quale era stata realizzata una recinzione abusiva in paletti di legno e su cui era stata posizionata una roulotte in violazione alle norme vigenti.
Inoltre, si voleva dissuadere la vittima affinché non influisse negativamente, in ragione degli incarichi ricoperti, sulla pratica edilizia Scia del 2019, presentata sempre da Mastrostefano, afferente la comunicazione dell’avvio dei lavori in argomento e in relazione alla quale, già nel maggio del 2019, il servizio Edilizia privata del Comune di Latina aveva risposto con una diffida dall’eseguire qualsiasi tipo di opera sull’arenile, in quanto in violazione del Piano di Utilizzazione dell’Arenile comunale, poiché ricadente nell’area di rispetto dell’esistente impianto di depurazione.
Il terreno ricadeva, in più, nel Piano particolareggiato esecutivo del Comprensorio della Marina di Latina destinato ad arenile pubblico con vincolo generale di inedificabilità e con vincolo idrogelogico.
Tale costruzione abusiva, che già era stato oggetto di controllo da parte della Polizia Locale di Latina che aveva provveduto a contestare a Mastrostefano il reato di cui all’art.44 dpr 380 del 2001 (“realizzazione di abusi edilizi sull’arenile”) e che l’arrestato, come emerso anche nel corso delle attività tecniche, riteneva essere stato eseguito su segnalazione della vittima.
I due uomini, al temine delle operazioni di rito, sono stati condotti presso i rispettivi domicili in regime di arresti domiciliari.