Sarebbe l’ennesimo impianto fotovoltaico nella stessa fetta di territorio: si tratta della richiesta di una società pugliese per installare un impianto fotovoltaico alla periferia di Latina
È la Aster Sole srl con sede legale a Bari ad aver inoltrato richiesta alla Regione Lazio e di conseguenza alla Provincia di Latina per un impianto da circa 2,7 megawatt, vale a dire con una una potenza di picco pari a 2,702,20 Kw, da costruire in località Vergini Nuove a Borgo Sabotino nel Comune di Latina.
Per ora, siamo alle prime fasi perché la Provincia di Latina ha recepito dalla Direzione Rifiuti di Regione Lazio la procedura di valutazione di impatto ambientale utile a stabilire quale effetti avrebbe un impianto del genere sul territorio.
La richiesta di Aster Sole è collegata a un piano agronomico per l’utilizzo dell’energia a scopi agricoli. Il punto, però, al di là di questo impianto, è sempre lo stesso: quanti impianti sorgono sul territorio e quale impatto avranno in futuro quando si dovranno smaltire i materiali serviti alla loro realizzazione?
Non fosse altro che in quella zona di Latina, solo a febbraio scorso, un’altra società, la Malva Sole srl, ha richiesto un impianto fotovoltaico ancora più grande, da 42 megawatt. Stiamo parlando di ettari ed ettari di terra occupata da bestioni nonostante ci siano già – come ricorda spesso inascoltato l’ambientalista pontino Giorgio Libralato – impianti pari a 3 volte il consumo medio e a 2 volte il consumo di punta secondo il GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
E come non bastasse già c’è un impianto fotovoltaico nella zona da 5,7 Mw della Six For Power Srl in località Cerreto Alto che si trova a brevissima distanza dai due impianti che sorgerebbero a Vergini Nuove. Sta nascendo un consorzio dell’energia senza che nessuno lo sappia?
E, allora, la valutazione, non ambientale, ma quantomeno che si potrebbero porre i cittadini è questa: si fa un gran parlare di piano dei rifiuti, piani degli impianti, progetti di gestione (Ato, Consorzi) ecc. con approvazioni celebrate a mezzo stampa dai vari enti istituzionali – su tutti i piani provinciali dei rifiuti provinciale e regionale – in cui si dichiara la volontà della politica e delle amministrazioni di voler indirizzare e governare le strategie energetiche.
Ma esiste veramente una strategia se nella zona tra Vergini Nuove e Cerreto Alto (solo un esempio tra i tanti) sorgono impianti che società private, legittimamente in assenza di regole, richiedono proprio perché quelle strategie sono molto vocali ma poco concrete.
Procedendo di valutazione in valutazione, senza alcun tipo di progettazione politica e amministrativa, potremmo ritrovarci tra non molto con tanti impianti e tanta energia che non sapremmo più dove metterli. È un problema? Ai tecnici e alla politica le doverose risposte.