Approvata la mozione della consigliera comunale Campagna. LBC: “Banca d’Italia ai giovani, adesso un processo partecipativo”
È stata approvata nel consiglio comunale odierno (appendice dell’assise svoltasi venerdì scorso) la mozione proposta dalla consigliera comunale Valeria Campagna.
“L’acquisto della Banca d’Italia è stato un atto coraggioso della precedente amministrazione e l’impegno, preso oggi nei confronti della città, di destinarla quale luogo per i giovani, è un passaggio fondamentale. Ciò dimostra che l’attuale amministrazione si sta muovendo nel nome della continuità e che la strada intrapresa è quella giusta, l’unica che mette le esigenze dei giovani di Latina al primo posto. Il prossimo impegno sarà quello di discutere insieme, nel dettaglio, e introdurre tutte le azioni amministrative necessarie per arrivare ad una precisa progettualità̀ che definisca l’utilizzo dell’enorme spazio di cui è dotata la struttura. I ragionamenti verranno fatti sia attraverso l’ascolto delle esigenze della cittadinanza, quindi mediante un processo partecipativo volto ad accogliere idee e proposte dei giovani latinensi sulle possibilità di utilizzo di quegli spazi, sia all’interno delle commissioni consiliari. Nelle linee programmatiche approvate lo scorso dicembre, abbiamo lasciato un indirizzo appositamente generico: proprio per lasciare margine di manovra ad una decisione di concerto, che possa valorizzare e dare nuova linfa ad un edificio storico della nostra città”.
Sono queste sono le parole del gruppo consiliare di Latina Bene Comune – Valeria Campagna, Floriana Coletta, Gianmarco Proietti ed Emilio Ranieri – riportate per mezzo di una nota. Il Consiglio Comunale tenutosi in data odierna, infatti, ha approvato la mozione della Consigliera Valeria Campagna, attraverso la quale viene chiesto al Sindaco e alla Giunta di impegnarsi ad utilizzare l’immobile della Banca d’Italia per dare risposte alle esigenze di studio, di aggregazione e culturali dei giovani della città attraverso la predisposizione di aule studio, sale polivalenti, spazi per gli studenti e l’università e a trasformare l’immobile in un luogo polifunzionale, di aggregazione e socializzazione, di studio e condivisione, di promozione e avvicinamento alla cultura per tutti i cittadini – in particolare per i più giovani – affinché diventi un vero e proprio centro culturale attivo della città.
“Nei mesi scorsi ho avuto modo di confrontarmi con i ragazzi e le ragazze della città – spiega la capogruppo di LBC Campagna – le necessità sono molte e non possono essere ignorate. Dispiace, in questo senso, che Fratelli d’Italia abbia considerato “limitative” le istanze degli studenti di Latina che ho riportato all’attenzione del Consiglio che devono invece orientare, in via prioritaria, la nostra azione politica. Ribadisco, ancora una volta, che non è volontà dell’amministrazione allocare uffici comunali nella Banca d’Italia. Parliamo – in riferimento agli uffici Pegasol – di pochissime centinaia di m² a fronte di uno spazio complessivo particolarmente esteso (quasi 4mila m²). Polemizzare su questo, mi sembra un volersi ostinare a guardare il dito quando si sta indicando la luna”.
Dai banchi di Fratelli d’Italia è arrivata, poi, una proposta che ha trovato il pronto disappunto di LBC: “Allocare nella Banca d’Italia solamente facoltà universitarie vorrebbe dire – conclude Campagna – negare questo spazio alla socialità della nostra cittadinanza. Mi sembra che Fdi stia cercando di negare, ai giovani latinensi, la Banca d’Italia. Ben venga estendere il polo universitario. Rendere Latina una città universitaria è uno degli obiettivi di questa amministrazione, ma la Banca d’Italia non può rispondere solo a questa esigenza e soprattutto saranno sono solo gli spazi dell’Università che renderanno Latina una vera città universitaria. Quelle di socialità, di studio e di aggregazione sono richieste chiare che arrivano dalla cittadinanza, e che non possono essere negate”.
È stata invece espressa contrarietà dalla minoranza di centrodestra all’emendamento del consigliere comunale Gianluca Bono (Movimento Cinque Stelle) che proponeva di “compiere ogni possibile sforzo affinché venga favorita la futura gestione pubblica dell’immobile”.