LATINA, IL PROCESSO “OLIMPIA” RINVIATO ANCORA: SONO PASSATI 4 ANNI DAI PRIMI PROVVEDIMENTI

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Tribunale di Latina

Inchiesta Olimpia: slitta di nuovo al 31 marzo la decisione del giudice dell’udienza preliminare sul destino processuale degli indagati eccellenti di Latina

Quattro anni fa, l’inchiesta fece scalpore. Arresti eccellenti, titoli a caratteri cubitali, il sistema Latina che sembrava scoperchiato: un termine di cui si è abusato sin troppo.
Oggi, a causa di un impedimento del giudice Giorgia Castriota, è saltata di nuovo l’udienza preliminare dell’inchiesta Olimpia che a novembre del 2016 aveva terremotato gli ex amministratori della Giunta Di Giorgi, funzionari e dirigenti del Comune di Latina, imprenditori del capoluogo. L’inchiesta, portata avanti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, fu coordinata dal pm Giuseppe Miliano. L’ordinanza di arresto fu disposta dal gip Mara Mattioli (che ora si è trasferita e non lavora più a Latina, tanto per dare la misura del tempo trascorso).

L’ex sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, l’ex Assessore all’Urbanistica Giuseppe Di Rubbo, l’ex consigliere comunale e imprenditore Vincenzo Malvaso, il dirigente comunale Ventura Monti, l’ex consigliere provinciale Silvano Spagnoli, il funzionario comunale Nicola Deodato, il tecnico Luca Baldini e l’altro imprenditore Massimo Riccardo furono arrestati e in seguito liberati dal Tribunale del Riesame che accolse il loro ricorso; stesso destino per coloro che ebbero la misura ai domiciliari: l’imprenditrice Sandra Capozzi e il fratello Andrea Capozzi, Roberto Pellegrini, i fratelli imprenditori Fabio e Fabrizio Montico, l’attuale Dirigente comunale nel settore Cultura Elena Lusena e Antonio Di Girolamo.

Anche l’ex parlamentare e Presidente del Latina Calcio Pasquale Maietta fu oggetto della misura restrittiva disposta dall’ordinanza del gip: la Procura di Latina richiese alla giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati (all’epoca era ancora un onorevole di Fratelli d’Italia) il suo arresto, poi evaporato in seguito alla decisione del medesimo Tribunale della Libertà.

In tutto furono 37 gli imputati, tra cui anche i summenzionati Vincenzo Malvaso e Elena Lusena che, scegliendo il rito abbreviato, aspettano il giudizio che avverrà il 31 marzo quando il giudice dell’udienza preliminare, oltre a disporre o meno il rinvio a giudizio per gli altri 35, dovrà decidere se condannarli o meno, in base a quanto deciso dal pm Giuseppe Miliano che, per loro, ha chiesto rispettivamente 4 e 5 anni.

L’inchiesta “Olimpia” fu un’indagine molto complessa. Partita da un esposto e un’interrogazione parlamentare su alcune irregolarità in merito alla piscina comunale, si allargò a macchia d’olio dividendosi in tre filoni: quello dei favori al Latina Calcio di Maietta e Paola Cavicchi; quello dei sei Piani particolareggiati approvati con incremento di cubature direttamente in Giunta senza passare dal Consiglio comunale; quello su appalti e incarichi a imprenditori e società con sospetti illeciti sulle assegnazioni.

Tanti i reati contestati a vario titolo: si va dall’associazione per delinquere ai reati contro la pubblica amministrazione come l’abuso d’ufficio, la concussione, la turbata libertà degli incanti.

Di seguito tutti e 37 gli imputati: Pasquale Maietta, Giovanni Di Giorgi, Giuseppe Di Rubbo, Vincenzo Malvaso, l’ex consigliere provinciale Silvano Spagnoli, Ventura Monti, Elena Lusena, l’ex dirigente del Comune Alfio Gentili, il funzionario comunale Nicola Deodato, Paola Cavicchi, Fabio Montico, Massimo Riccardo, Andrea e Sandra Capozzi, Antonio Di Girolamo, Fabrizio Montico, Luca Baldini, Giuseppe Celeste, Luigi Paolelli, Adolfo Antonelli, Antonio Ferrarese, Mario Piovanello, Silvano Manzan, Giuseppe Venturi, Raniero Grassucci, Massimo Palumbo, Roberto Pellegrini, Stefano Pistoia, Giuseppe Baggio, Sergio Fanti, Valter Betti, Giuseppe Macrì, Francesca Rossi, Alessandra Marciano, Claudio Petitti, Giovanni Spada e Stefania De Marchi.

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