LATINA, IL MANAGER ASL CASATI A MATTEO SALVINI: “DOVREBBE STARE IN ISOLAMENTO”

Giorgio Casati e Matteo Salvini
Giorgio Casati e Matteo Salvini

“Salvini dovrebbe stare in isolamento”. Parole del direttore generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati dai microfoni di Radio Capital

Il manager della Asl, intervistato dalla radio del Gruppo Gedi, ha parlato dell’evento elettorale della Lega a Terracina, a cui hanno partecipato due persone poi risultate positive, oltre che al leader leghista e agli esponenti locali come Claudio Durigon, Francesco Zicchieri (risultato positivo al Coronavirus), Matteo Adinolfi e Angelo Orlando Tripodi.

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Meglio che stiano a casa? Questo non vale solo per Salvini e Durigon, ma per tutti. Se non c’è la certezza della negatività, la persona non dovrebbe avere contatti sociali e restare in isolamento. Ci sono delle regole – ha detto Casati – Se c’è stato un contatto diretto, con un’esposizione per oltre un quarto d’ora con un soggetto che è stato positivo, soprattutto se in assenza di dispositivi individuali, si deve stare in quarantena. Chiaro che, non essendo a conoscenza del fatto, Salvini si è mosso e ha avuto altri contatti, e quindi, qualora risultasse positivo, probabilmente faranno un drive in a Catania e dovranno screenare qualche migliaio di persone. Sarà lui poi a ricostruire, in caso di positività, i suoi contatti nei 14 giorni precedenti, e nelle Asl in cui si è verificata questa situazione si organizzeranno le attività diagnostiche, come stiamo facendo noi“.

Poi, parlando specificatamente del possibile cluster a Terracina originatosi dal comizio della Lega in data 25 settembre presso il ristorante “Il Tordo” (il presentatore della manifestazione in sostengo del candidato sindaco Valentino Giuliani è risultato positivo al tampone), Casati ha spiegato: “Per ora il cluster di Terracina ancora non c’è. Abbiamo rilevato un paio di positivi che hanno partecipato a questo evento elettorale e stiamo facendo i tamponi su chi era all’evento. Screeneremo grossomodo 500 persone, e dopo potremmo eventualmente parlare di un cluster di Terracina”. Ad ogni modo il manager ribadisce: “Chi ha avuto contatti diretti dovrebbe stare in isolamento. Chi non ha avuto contatti diretti dovrebbe fare il tampone e, fino a che non fa il tampone, dovrebbe stare in isolamento. Mi sembra una questione di buonsenso. Se io penso di aver avuto un contatto dal quale posso aver preso la positività, è ovvio che devo stare in isolamento finché non è stabilito che quel contagio non l’ho preso“.

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Alla fine, il manager di Broni ha concluso spiegando come si è mossa la Asl di Latina: “Abbiamo mandato comunicazione alle Asl di appartenenza dei non residenti ieri o l’altroieri. Dietro c’è la ricostruzione dei link, che si fanno intervistando la persona che è risultata positiva per prima, che però era ricoverata, quindi non era semplice riuscire a parlare con quella persona ed estrapolare tutti i link, e poi intervistando le altre persone che hanno partecipato a quell’evento e che hanno eventualmente avuto un contatto diretto“.

NOTA DELL’ASL DI LATINA – In merito alla presunta affermazione “Salvini deve stare a casa”, si precisa che, durante l’intervista rilasciata a Radio Capital a fronte della richiesta di informazioni sulle posizioni dei leader della Lega che hanno partecipato al comizio elettorale di Terracina, è stato risposto che non vengono rilasciate dichiarazioni su singoli casi per quanto riferibili a persone note. Sono state invece richiamate le regole di comportamento generale che sono, in estrema sintesi, le seguenti: “se una persona risulta essere un contatto primario di un soggetto positivo, lo stesso viene posto in isolamento fiduciario per il periodo di quarantena e resta in isolamento anche a seguito di un primo tampone negativo poiché il contagio da COVID-19 potrebbe emergere successivamente sempre nell’ambito del periodo di quarantena. Per i soggetti che non sono considerati contatti primari e che vengono sottoposti a tampone di controllo, è necessario che gli stessi stiano in isolamento fino ad esito del tampone.” Se un soggetto, indipendentemente da come si chiama o dal ruolo che svolge, rientra o meno tra quelli che devono rispettare l’isolamento fiduciario, dipende dal suo status di “contatto primario” o dal fatto che ha effettuato un tampone di controllo. È evidente che l’interesse mediatico, generato dal rilievo della situazione di positività di un soggetto nell’ambito di una iniziativa politica, può comportare che alcune dichiarazioni possano anche essere male interpretate. Se non si è riusciti ad essere sufficientemente chiari nel corso dell’intervista dispiace, ma il senso autentico della dichiarazione consisteva nel riportare l’attenzione sulle regole generali e non certo argomentare su posizioni individuali.

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