25 novembre: appuntamento a Latina, in Piazza del Popolo, per la coalizione del sindaco Damiano Coletta contro la violenza di genere
Giovedì 25 novembre dalle 16 alle 18 appuntamento in Piazza del Popolo contro la violenza di genere. A promuovere l’evento tutte le forze politiche della coalizione che sostiene il sindaco Damiano Coletta: Latina Bene Comune, Partito Democratico, Per Latina 2032, Movimento Cinque Stelle, Articolo Uno, Partito socialista italiano, Giovani Democratici, Movimento giovanile della sinistra e Italia Viva, con la partecipazione di Centro Donna Lilith, Nonunadimeno, Arcigay Latina – Seicomesei, dei progetti di inclusione sociale Atelier Acanthus e LaB, oltre che del movimento studentesco degli Studenti medi e del Forum dei giovani.
“L’iniziativa è aperta a tutti e rappresenta – spiegano gli organizzatori – un momento simbolico per tessere una rete solidale e per ricordare con un gesto collettivo quanto sia importante non spegnere mai i riflettori su un fenomeno che colpisce ancora una volta chi è più fragile, e che necessita di attenzione costante ed interventi mirati. Basterà venire in piazza indossando se si vuole qualcosa di rosso e unirsi alla rete. È importante infatti tessere una rete virtuosa che possa proteggere le donne vittime di violenza, ma anche prevenire gli episodi attraverso un modello organizzativo di città solidale e inclusiva”.
I dati – Dati drammatici sono emersi, nelle scorse settimane, relativamente ai femminicidi ed in generale dall’inizio della pandemia c’è stato un preoccupante incremento degli episodi di violenza di genere con quasi l’80% di chiamate in più al numero antiviolenza 1522 dal 2020. Le donne accolte dai centri antiviolenza D.i. Re – Donne in rete contro la violenza – sono state oltre 20mila soltanto lo scorso anno. Nel 47,9% dei casi la violenza è fisica e per oltre il 50% è psicologica. Sono aumentate le richieste di aiuto delle fasce più giovani e delle over 75; sono aumentate le violenze da parte dei familiari: sono state il 18,5% nel 2020 contro il 12,6% nel 2019 e quasi sempre è violenza domestica proveniente dal partner o dall’ex partner. Il fenomeno riguarda in larghissima parte famiglie italiane (il 74% dei casi).
Un terzo delle donne vittima di violenza è a reddito zero e meno del 40% può contare su un reddito sicuro.
Tutte queste informazioni non sono solo statistica: ad ogni numero corrispondono storie e donne che non sempre ce la fanno, ma che possono farcela se aiutate e sostenute nel modo giusto.
Questi dati ci indicano infatti che il percorso di emancipazione e di indipendenza economica sono la base per sfuggire alla violenza il più delle volte domestica, ma anche l’autodeterminazione è fondamentale, così come la possibilità di avere una rete di protezione sociale fornita dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine, ma anche dai centri antiviolenza spesso poco sostenuti.
In questo senso devono andare anche le politiche locali: a sostegno delle iniziative che possano promuovere il lavoro femminile e l’emancipazione delle donne, e che ne promuovano la consapevolezza; a sostegno di ogni iniziativa che stimoli una presa di coscienza nazionale volta alla prevenzione della violenza e che promuova leggi che siano in grado di tutelare in modo efficace le donne che denunciano la violenza.