LATINA, CIMITERO. CODICI BOCCIA L’OK AL REGOLAMENTO DI POLIZIA MORTUARIA: PERICOLO SEPOLTURE

cimitero di latina
Cimitero di latina

Nella giornata di ieri, 29 aprile, il Consiglio Comunale di Latina ha discusso ed approvato il nuovo Regolamento di Polizia Mortuaria

Il regolamento è stato da sempre criticato da Codici e da alcune altre Associazioni di tutela dei consumatori (Asso. Cons. Italia, Codacons e Federconsumatori), anche a nome delle altre Associazioni consorelle, oltre che dal rappresentante del Partito Comunista.

La riunione, secondo Bottoni, Responsabile di Codici, si è conclusa come temuto, cioè nel modo peggiore. Infatti, hanno votato a favore 16 Consiglieri tra maggioranza e PD mentre hanno votato contro 4 Consiglieri di minoranza tra centrodestra e Gruppo Misto, senza registrare astenuti.

Questo – recita la nota di Codici – avrà come effetto che, appena divenuta esecutiva la deliberazione, il Gestore del Cimitero potrebbe richiedere persino la liberazione, a spese degli eredi dei defunti, di tutte le sepolture per le quali sia trascorso il periodo di trenta anni.

L’alternativa sarà quella di dover pagare per la prosecuzione del riposo eterno, ma per un periodo comunque limitato a dieci o trenta anni, sempre a spese dei titolari della concessione della sepoltura, nonostante che al momento del decesso la durata fosse prevista per un periodo maggiore di quello oggi deliberato, persino avendo corrisposto a suo tempo le spese commisurate all’intera durata della concessione.

Codici e le altre Associazioni avevano sempre auspicato che il Comune assumesse un indirizzo diverso e di maggior rispetto dei diritti dei cittadini ma la decisione odierna è stata di segno opposto.

Come si ricorderà, Bottoni, il 1° marzo scorso, aveva anche inviato a tutti i Consiglieri comunali una lettera aperta per offrire loro una diversa opinione su cui riflettere, informandoli anche sui rischi rappresentati dal possibile verificarsi del danno erariale, ma neppure questo è bastato ad ottenere un diverso esito.

Ciò obbligherà – conclude la nota di Codici – i titolari delle concessioni d’uso a rivolgersi alla magistratura per cercare di tutelare i propri diritti, così come stabiliti dalle norme vigenti all’atto della sepoltura.

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