È il terzo episodio in due giorni di auto bruciata a Latina: dopo Via Fiuggi e Via Muzio Scevola, un veicolo in fiamme dietro al Tribunale
L’auto, che appartiene a una donna 40enne che lavora in ambito sanitario, è andata a fuoco nel tardo pomeriggio di ieri 25 agosto. Come si vede dall’immagine, il mezzo si presenta, oggi 26 agosto, quasi completamente carbonizzato. Il mezzo sarebbe riconducibile anche ad un uomo originario del Villaggio Trieste, il quale sarebbe stato, di recente, già destinatario di un altro “messaggio di fuoco” contro un’altra auto.
Difficile stabilire una connessione con gli altri episodi accaduti in Via Fiuggi (24 agosto) e a Campo Boario in Via Muzio Scevola (25 agosto), nel quartiere roccaforte del Clan Di Silvio sponda Armando detto “Lallà”. Nel primo caso, ad avere la peggio una Bmw X1 andata distrutta; danni lievi per altre due auto parcheggiate vicino. Una delle tre auto apparteneva a un uomo coinvolto in una strana e violenta rissa avvenuta, venerdì 20 agosto, di fronte al carcere di Via Aspromonte originata da un litigio che avrebbe coinvolto il figlio con un coetaneo.
A darsele in pieno giorno, l’uomo, che poi si è ritrovato l’auto bruciata, e il padre del ragazzo con cui il figlio aveva litigato.
Nel secondo caso, a Campo Boario, ad essere completamente danneggiata un’Audi A3. Danni collaterali per una Mercedes parcheggiata di fianco. Per ora, in tutti gli episodi, non sono certe le cause degli incendi, il che rende le indagini affidate agli uomini della Squadra Mobile di Latina più difficili.
Per ora, è anche complesso comprendere se ci sia un filo che lega gli episodi. Certo è che, dopo la scia di auto bruciate o fatte esplodere la scorsa primavera e quest’estate a Fondi, anche a Latina si ha a che fare con una sequenza inquietante in ragione del fatto che l’Audi A3 bruciata a Campo Boario, pur essendo intestata a un giovane di Latina, era utilizzata da un giovane che conosce uno dei due figli il cui padre è coinvolto nella rissa di fronte al carcere.
Un regolamento di conti tra giovani? A questo punto, è difficile immaginare si tratti di una ragazzata anche perché bruciare un’auto, per di più all’interno di uno dei quartieri più simbolici dei clan rom, non può essere un passatempo vandalico.