Alle ore 04,00 della scorsa notte due equipaggi della Squadra Volante, a seguito di una allarmante richiesta pervenuta al centralino di soccorso pubblico “113”, hanno raggiunto l’abitazione di una donna che aveva segnalato la presenza, sotto casa, del suo ex convivente armato di pistola.
La stessa riferiva altresì che poche ore prima – intorno alle 23 – l’uomo l’aveva aggredita sotto casa impugnando l’arma, mentre era scesa per una passeggiata insieme con una amica; in quella circostanza, nonostante la terribile angoscia, la malcapitata era riuscita a divincolarsi dalla presa dell’uomo, riuscendo a rifugiarsi in casa.
La donna denunciava di subìre da tempo comportamenti ossessivi e persecutori, tali da indurla a separarsi; ciò aveva determinato ancor di più l’ex convivente a pedinarla e minacciarla al punto da renderle la vita impossibile.
LA PERQUISIZIONE E L’ARRESTO
I poliziotti, dopo il racconto dei fatti, effettuavano immediatamente una battuta in zona per rintracciare l’uomo che nel frattempo si era dileguato, ma che veniva trovato all’interno della propria abitazione dove, al termine di una meticolosa perquisizione, veniva rinvenuta l’arma che lo stesso aveva utilizzato poche ore prima: si tratta di una fedele riproduzione di una pistola semiautomatica Beretta, calibro 9 che, agli occhi di una persona poco esperta, può apparire senza dubbio come un’arma autentica ed offensiva.
L’uomo, che annovera pregiudizi di polizia, veniva accompagnato presso gli uffici della Questura e tratto in arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori; dopo le rituali formalità, veniva quindi associato presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell’A.G. procedente.