L’ANTENNA DI LENOLA DIVENTA UN CASO: TRA CITTADINI E AMMINISTRAZIONE, DECIDERÀ LA MAGISTRATURA

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Botta e risposta tra il Comitato dei Cittadini di Lenola e il sindaco Magnafico sull’antenna sequestrata dal Nipaf su richiesta della Procura di Latina

Lenola, antenna
L’antenna in località Carduso (Lenola) posta sotto sequestro dal Nipaaf di Latina

Che una antenna potesse provocare così tanto clamore non lo si poteva immaginare. Accade a Lenola, nel sud pontino, dove, venerdì 31 gennaio, i carabinieri forestali del Nucleo investigativo hanno eseguito un decreto di sequestro di una stazione radio multigestore di telefonia mobile, disposto dal Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota.

Secondo la ricostruzione dei forestali e del pm di Latina Simona Gentile, l’impianto di telefonia sarebbe stato installato su presentazione di una semplice Scia (ndr: segnalazione certificata di inizio attività), quando invece sarebbe stato necessario un permesso a costruire. C’è di più: anche laddove fosse stato presentato un permesso a costruire, ciò sarebbe stato inutile in quanto, in località Carduso (dove si erge l’antenna), c’è un vincolo di inedificabilità assoluta come prevede il vigente Prg (Piano regolatore generale).

Tre gli indagati per abusivismo edilizio: gli amministratori delle società Elicom Radio Sistemi Srl Verardi Elisa Comunioni Fisse Srl, più un funzionario della Soprintendenza il quale ha firmato il via libera ai lavori bloccati anche in ragione di alcuni esposti inviati dal Comitato formato da cittadini uniti da tempo e che ne denunciato l’eventuale inquinamento elettromagnetico.

Fernando Magnafico, sindaco di Lenola

Talché, una volta scoppiato il caso “antenna”, l’1 febbraio è intervenuto il sindaco di Lenola Fernando Magnafico che, direttamente dalla pagina Facebook del Comune, sgravò la sua amministrazione da ogni responsabilità, attribuendola a “quelli di prima”: “Tengo a precisare che la delibera di Giunta finita sotto i riflettori degli inquirenti fa data 3 luglio 2014; non solo, il contratto di concessione in uso del terreno stipulato tra Comune di Lenola e società che hanno realizzato l’opera è datato 4 settembre 2017“. E lui, Magnafico, è stato eletto a giugno 2018.

Non è proprio così, secondo il Comitato spontaneo dei cittadini che, con una nota rilasciata l’8 febbraio, hanno specificato che Magnafico “dimentica che la sua Giunta con la delibera n. 51/19 (ndr: risalente al 2019), oltre ad aver confermato l’individuazione del sito, ha addirittura sanato la delibera della precedente amministrazione approvando la nuova planimetria rettificata“.

Secondo il Comitato qualche tentativo era stato anche fatto, una sorta di punto di incontro tra cittadini e amministrazione dopo aver dato mandato all’Avv. Rossella Marrocco di diffidare il Comune di Lenola a disporre la sospensione dei lavori “allo scopo di verificare la sussistenza dei presupposti per il rilascio della concessione in quella zona“.

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Procura della Repubblica di Latina

Infatti, dopo la diffida, “in data 26/7/018 il Sindaco Magnafico, al fine di poter effettuare i richiesti e necessari accertamenti circa la legittimità, la legalità e la conformità della infrastruttura, emetteva un provvedimento di sospensione dei lavori. Sono seguiti incontri tra i promotori del Comitato, gli Amministratori Comunali e i responsabili delle Società che avevano interesse all’installazione dell’antenna“. Pareva scoppiato l’amore (un po’ troppo, stiamo esagerando!), quantomeno la collaborazione ma “nonostante ciò – scrivevano nella nota dell’8 febbraio i cittadini del Comitato – il Sindaco Magnafico non accettava alcuna proposta, affidando perfino un incarico di consulenza, logicamente a spese dell’Ente Pubblico, ad un Avvocato di Napoli“.

Eppoi, interrotta qualsiasi tipo di dialettica tra primo cittadino e comitato, “nel maggio 2019 l’attuale Giunta Comunale”, con la succitata delibera N. 51/2019, “confermava l’individuazione della zona, approvando la nuova planimetria inerente l’area di collocazione della suddetta stazione radio-base, sanando di fatto un errore della precedente amministrazione. Il Comitato, tramite l’Avv. Rossella Marrocco, chiedeva formalmente al Sindaco di annullare in autotutela tale delibera ben motivandone le ragioni, ma anche tale richiesta rimaneva disattesa. In data 22/8/2019 il responsabile dell’U.T.C. del Comune di Lenola, ora indagato dalla Procura della Repubblica, ordinava la revoca del provvedimento di sospensione dei lavori, ritenendo non più sussistenti le motivazioni che avevano portato alla sua emissione, permettendo così la prosecuzione degli stessi“.

NIPAFÈ a questo punto, nel luglio 2019, che il Comitato invia l’esposto “alla Procura della Repubblica di Latina per il tramite dei Carabinieri Forestali del N.I.P.A.F. di Latina“.

Eppure, Magnafico non ci sta. E con un’altra nota, che arricchisce la storia di una nuova puntata, attacca il Comitato presumendo che la sua nascita sia ascrivibile a un fatto politico che per lui appare “sospetto”. E conclude citando persino Giulio Andreotti.

L’amministrazione comunale di Lenola, dopo aver letto le dichiarazioni del portavoce del Comitato dei Cittadini, tiene a sottolineare che la delibera da esso citata, la n. 51/2019, relativa all’antenna in zona Carduso e approvata dall’attuale Giunta, è stata prodotta unicamente per un motivo: precisare la corretta posizione dell’antenna all’interno della particella, visto che la prima delibera – da cui tutto è partito, datata 2014 – aveva riportato un’erronea posizione della stessa. Il tutto, dunque, è stato fatto con la finalità di evitare all’Ente Comunale la potenziale esposizione a contenziosi“.

Giulio Andreotti
Giulio Andreotti

“Piuttosto – conclude il primo cittadino lenolese – la domanda che l’attuale maggioranza politica pone ai responsabili del Comitato e la riflessione che, per estensione, suggerisce a tutti i cittadini lenolesi è: come mai questo fantomatico Comitato è nato solo ora, nonostante la prima delibera – quella che, atti alla mano, ha dato avvio a tutto il procedimento d’installazione dell’antenna – è datata 2014 e la stipula del contratto con le ditte fa data 2017? Come mai, nonostante l’aver appreso in un recente Consiglio comunale addirittura di un sopralluogo, avvenuto nel 2017, al quale presero parte amministratori di allora e cittadini interessati, solo ora che a governare c’è la nostra maggioranza politica questi ultimi hanno pensato bene di costituirsi in Comitato? Non sarebbe forse stato più saggio ed efficace consorziarsi e protestare con l’amministrazione da cui tutto ha preso avvio? Non possiamo non riportare alla mente il detto famoso: a pensar male si fa peccato, ma forse ci s’indovina”.

Chissà cosa direbbe il Divo Giulio!? Fatto sta che da adesso in poi, al netto di comunicati e contro-comunicati, saranno dei magistrati a decidere come sovente accade da Aosta a Palermo, passando per Lenola si capisce.

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